Perfetta per un pomeriggio autunnale al cinema questa recente trasposizione cinematografica di un romanzo di Agatha Christie. E c’è di che stupirsi che nessuno avesse ancora pensato di trasformare in un film quello che la celebre scrittrice inglese riteneva una delle sue opere migliori.
Mistero a Crooked House (Regno Unito, 2017) si basa infatti sul romanzo del 1949 “E’ un problema”, poco apprezzato dal pubblico perché non vede all’opera né la cara vecchia miss Marple, né l’elegante investigatore belga Hercule Poirot.
Ad indagare su una morte sospetta è qui l’affascinante e squattrinato Charles Hayward, invitato da una vecchia fiamma nella villa di famiglia, Crooked House appunto. Sotto lo stesso tetto convivono una serie di personaggi molto diversi tra loro, ma uniti da sentimenti e soprattutto risentimenti che un po’ alla volta si rivelano attraverso le domande impertinenti del giovane investigatore. Il regista, autore anche della sceneggiatura originale, ha voluto ambientare la vicenda circa dieci anni più avanti rispetto al romanzo della Christie, marcando così ulteriormente il trapasso di un’epoca e l’irrompere della modernità in un piccolo mondo ancora molto vittoriano.
Interessante senza dubbio l’utilizzo della luce per esprimere la psicologia dei diversi personaggi, anche se a volte più consona ad un poliziesco americano che ad un giallo britannico. Perfetta Glene Close nella parte di Lady Edith, rediviva Crudelia de Mon, personaggio che negli anni novanta ne consacrò la fama e la bravura.