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MON CRIME – LA COLPEVOLE SONO IO (François Ozon)
La commedia di una falsa criminale

Nella Parigi degli anni ’30, Madeleine Verdier, avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto della sua co-inquilina e migliore amica Pauline, giovane avvocatessa disoccupata, non solo viene assolta per legittima difesa, ma diviene suo malgrado paladina dei diritti negati delle donne, attirando su di sé gloria, successo e denaro, almeno finché la verità non viene a galla.

Dall’omonima pièce teatrale di successo del 1934 scritta da Georges Berr e Louis Verneuil, François Ozon confeziona una screwball comedy a sfondo crime, che mette  al centro l’opposizione tra il vero e il falso declinata sul rapporto colpevolezza/innocenza, e sulla capacità (o volontà) della giustizia di interpretare tale relazione, ove tutto – alla fine – è una messa in scena: il teatro, l’amore e l’aula di tribunale.  Ma il tema forte, assai avanguardistico se considerato che portante del testo teatrale del ’34, è l’emancipazione femminile intesa come rapporti di potere uomo/donna rispetto a una società solo apparentemente progressista. Se il ritmo, il tono, il gustoso utilizzo di arguzia e ironia,  e le interpretazioni volutamente sopra le righe degli ottimi attori (le due giovani Nadia Tereszkiewicz e Rebecca Marder sono circondate da autentici mostri sacri del cinema francese, a partire da Isabelle Huppert e Fabrice Luchini) sembrano ben calibrati nell’adattamento cinematografico operato da Ozon, quanto non convince pienamente è una superficialità di fondo dell’0perazione che emerge nei suoi bordi, ovvero in quegli anfratti meno evidenti dove invece dovrebbe sostanziarsi la qualità del testo stesso. In altre parole si ha l’impressione che a Ozon importasse poco di questo film, per quanto sia dichiaratamente un divertissement, e il capitolo conclusivo  della trilogia “femminile” (Otto donne e un mistero del 2002 e Potiche – La bella statuina del 2010) di cui è tuttavia l’opera meno riuscita.

Regia: François Ozon

Cast: Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dani Boon

Francia 2023

Durata: 102′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.