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MONTE (Amir Naderi)
La forza dell'ossessione

In un Medioevo non ben precisato una famiglia composta da Agostino, dalla moglie Nina e dal figlio Giovanni vive in un piccolo villaggio situato ai piedi di un’enorme montagna che lo sovrasta e che impedisce alla luce del sole di illuminarlo e di rendere così coltivabile il terreno circostante. A dispetto di chi gli consiglia di andare a cercare fortuna altrove, Agostino invece decide di restare perché è convinto dell’importanza delle proprie radici. Inizia così una sua personale lotta contro la montagna.

In pochi conoscono la parabola artistica di Amir Naderi, forse perché il suo cinema “apolide” non rispetta le abituali coordinate geografiche e politiche. Protagonista della New Wave che, dalla fine degli anni ’60, ha trasformato il cinema iraniano, da fine anni ottanta Naderi si trasferisce prima a New York, poi in Giappone e negli ultimi anni sempre più spesso in Italia che infatti ha scelto come sfondo per questo film. Non a caso l’aspetto paesaggistico e spaziale – da sempre al centro della sua poetica – è uno dei punti di maggior forza di Monte, opera interamente girata tra le montagne dell’Alto Adige e quelle del Friuli in condizioni estreme (a oltre 2500 metri di altezza).

La vicenda ha un esplicito impianto metaforico, tuttavia l’operazione formale che la sostiene è di assoluto pregio. Dove il rilievo dato agli atti, ai gesti ripetuti, ai silenzi e al rapporto tra l’Uomo e l’Ambiente che lo agisce definisce il percorso narrativo ed esistenziale del protagonista. Tanto che si può dire che Monte sia certamente un film sull’ostinazione e sulla difesa delle proprie radici, ma anche sulla spinta dell’ossessione (tema centrale nella poetica del regista) e sulla sua forza salvifica e palingenetica. Una potenza espressiva che, soprattutto nella seconda parte del film, tocca il proprio vertice e arriva al suo limite estremo. Avvalendosi peraltro dell’ottima performance di Andrea Sartoretti, capace di animare il proprio personaggio con un’interpretazione fisica e vibratile, tanto brutale quanto intensa.

Regia, sceneggiatura, montaggio: Amid Naderi

Interpreti: Andrea Sartoretti (Agostino), Claudia Potenza (Nina), Zaccaria Zanghellini, Anna Bonaiuto

Origine: I/FR/USA

Durata 105’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).