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ONLY THE ANIMALS – STORIE DI SPIRITI AMANTI (Dominik Moll)
Il Caso e l'amore

Una donna è scomparsa. Il giorno dopo una tempesta di neve, la sua automobile è ferma su una strada che sale verso l’altopiano dove si trovano alcune fattorie isolate. I gendarmi non hanno alcuna pista da seguire, mentre cinque persone sanno di avere a che fare con questa sparizione. Ognuno conserva il proprio segreto, ma nessuno immagina che questa storia sia partita lontano dalla montagna spazzata dai venti invernali, in un altro continente in cui il sole brucia e dove la povertà non impedisce che al desiderio di dettare legge.

L’amore, i rapporti lacerati, la solitudine: è intorno a questi direttrici tematiche che si sviluppa il sesto lungometraggio di Dominik Moll, autore franco-tedesco noto soprattutto per Harry un ami qui vous veut du bien (2000) la sua rimarchevole opera seconda. Only the animals – storie di spiriti amanti è la trasposizione dell’omonimo romanzo di Colin Niel (Seules les bêtes) e deve buona parte della propria efficacia alla particolare articolazione narrativa che compone la narrazione e che rimanda alla struttura del puzzle-film. La vicenda infatti è ripartita in cinque parti, ognuna delle quali è caratterizzata da un differente punto di vista, àncorato ai cinque personaggi che l’evento scatenante mette insieme. Una destrutturazione che ha la funzione di alleggerirne il peso narrativo per dare così rilievo agli aspetti laterali della vicenda, evidenziando il denominatore comune nella passione con cui ognuno di loro vive la passione amorosa. Tutto ciò è l’espediente con cui Moll fa dialogare contesti diversi e apparentemente scollegati (la Francia meridionale rurale, silenziosa e innevata con la torrida e caotica capitale della Costa d’Avorio, Abijan) per rintracciare nella comune marginalità una simile quanto disperata energia vitale. Travestito da noir in cui la risoluzione della storia appare  secondaria rispetto alle traiettorie esistenziali che il film intende ritrarre, Only the animals è in realtà un film sul Caso («Il caso è più forte di te», battuta pronunciata da uno stregone africano, è una delle chiavi interpretative del testo), sulla solitudine (ognuno dei protagonisti vive rapporti dilaniati ed è alla disperata ricerca di un amore in grado di restituirgli un nuovo orizzonte) e sull’irrazionalità che governa i gesti salienti dell’esistenza (quelli dei protagonisti sono infatti tutti prodotti dall’eccitazione). Un film dall’indubbio fascino che si avvale di uno script  assai valido (l’adattamento è firmato da Gilles Marchand oltre che dallo stesso Noll), un cast ben assortito e una preziosa fotografia (firmata da Patrick Ghiringhelli) capace di ritrarre le gelide atmosfere rurali della Francia del sud con la stessa sensibilità con cui restituisce il rovente clima della metropoli centroafricana.

Regia: Dominik Moll

Con Denis Ménochet, Laure Calamy, Damien Bonnard, Valeria Bruni Tedeschi, Nadia Tereszkiewi

Francia/Germania, 2019 

Durata: 113’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).