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OVUNQUE PROTEGGIMI (Bonifacio Angius)
Madri e figli

Alessandro ha cinquant’anni ma vive ancora a casa con la madre in provincia di Sassari. Lavora come cantante in giro nelle piazze di paese, ma i pochi soldi che guadagna li spende tutti in alcol e slot-machine. Dopo esser finito in ospedale al termine di una nottata di eccessi, incontra Francesca, una ragazza un po’ fuori di testa a cui è stato tolta la potestà genitoriale del figlio di cinque anni. Tra i due nasce una complicità che spinge Alessandro ad aiutare la donna a recuperare il bambino e provare tutti insieme a ricominciare da capo in un altro paese.

Presentato in anteprima al Torino Film Festival, il terzo lungometraggio di Bonifacio Angius è ancora una volta interamente ambientato nella sua terra d’origine (siamo nel Nord-Ovest della Sardegna, nella zona del sassarese) e ha più di un elemento in comune con i suoi precedenti lavori. Come nella sua apprezzata “opera seconda” (Perfidia, 2014) infatti, il protagonista è un loser, incapace di autorealizzarsi e ancorato a una famiglia e a un territorio che ne condizionano i comportamenti e dai quali non riesce a emanciparsi. Così come lo stile che ne descrive l’itinerario esistenziale ha la medesima matrice realistica in cui tuttavia resistono brandelli di quel surrealismo che ne informava il film d’esordio (saGràscia, 2011) – esemplare in tal senso è la sequenza ambientata nella basilica di Saccargia, dove Alessandro appare come un angelo a Francesca.

A differenza dei titoli precedenti invece, qui il protagonista (cui dà volto e corpo un notevole Alessandro Gazale) è contraddistinto da una “disperata vitalità” che lo spinge a guardare ancora al futuro con una speranza, quella di potersi costruire una famiglia nella quale potersi rifugiare dalle frustrazioni e dai ripetuti comportamenti devianti. Tanto che il suo incontro con Francesca (interpretata ottimamente da Francesca Niedda) diventa contemporaneamente un turning point esistenziale e narrativo, un momento decisivo sia per il percorso dei due protagonisti – che, dopo essersi ri-conosciuti, iniziano a ricostruirsi –, sia per quello del film stesso, sottoposto a un raddoppiamento del punto di vista che favorisce il rispecchiamento dei rispettivi destini incrociati dei figli e delle madri.

Anche se Ovunque proteggimi convince per molti aspetti – a cominciare dalla solidità della scrittura, dall’intensità dei protagonisti e dal buon lavoro realizzato sulla scelta delle location e sul casting – non lo fa pienamente su quello delle scelte di messinscena, laddove in un paio di casi le eccessive sottolineature espressive (ralenti, musica extradiegetica) in chiave sentimentalistica sembrano distanziarlo dalla coerenza estetica cui aspirerebbe.

 

OVUNQUE PROTEGGIMI
Regia: Bonifacio Angius
Con Alessando Gazale (Alessandro), Francesca Niedda (Francesca), Antonio Angius (Antonio)
Italia 2018
Durata 94’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).