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PREPARATIVI PER STARE INSIEME PER UN PERIODO INDEFINITO DI TEMPO (Lili Horvát)
Le oscillazioni interiori

Marta, neurochirurga di 40 anni, si innamora perdutamente. Decide così di lasciare una promettente carriera negli Stati Uniti e di trasferirsi a Budapest per iniziare una nuova vita con l’uomo che ama. All’appuntamento che hanno preso, però, lui non si presenta. Marta inizia disperatamente a cercarlo e quando finalmente lo trova, l’uomo le dice che non si sono mai visti prima.

È ancora la città d’origine dell’ungherese Lili Horvát a far da sfondo al suo secondo lungometraggio, presentato in anteprima alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia 2020 e selezionato dall’Ungheria per rappresentare il paese alla corsa agli Oscar 2021. Come già i primi lavori corti e documentari nonché il primo, apprezzato film di finzione della regista (Wednesday Child, 2015), la vicenda di Preparations to be together for an Unknown period of Time è infatti ambientata a Budapest, che per il cinema di Horvát sembra essere il territorio deputato a contenere e mettere in rilievo traiettorie esistenziali di donne alle prese con relazioni complicate, frutto di scelte irrazionali e in lotta con le proprie ossessioni. Così come quello di Maja, la diciannovenne protagonista dell’opera di esordio della regista, anche l’itinerario esistenziale di Marta è infatti ritratto nella fase del suo squilibrio emotivo, che in entrambi i casi è determinato da un problematico rapporto con il maschile. Un conflitto interiore popolato da fantasmi che assillano Marta e che Horvát accompagna anche qui con sguardo partecipe, mai moralistico, ben traducendone le mercuriali oscillazioni sia in chiave narrativa, sia in quella formale. Confermando da un lato l’efficacia di una scrittura attenta e flessibile, dalle soluzioni imprevedibili, mai scontate e capace di tenere in piedi più interpretazioni fino alla fine; dall’altro la compattezza di una regia declinata su un’enunciazione pienamente autoriale nella quale la precisione e la coerenza della messinscena convivono con un sofisticato gusto per l’immagine e la propria ambiguità. Di ciò sembra essere un ottimo esempio l’inquadratura conclusiva — nella quale una grossa cassa acustica in bilico sulla testa della protagonista è inquadrata da un ardito punto di vista supino —, nella quale trova giusta sintesi il rispecchiamento tra la traiettoria esistenziale (della protagonista) e quella formale (del film). Se rimane la sensazione che il discorso operato dal film non si traduca pienamente nella materia di cui si compone, l’operazione di Horvát appare comunque positiva. Perché traduce un’idea di cinema personale, che sembra guardare alla lezione di Kieślowski sapendosene brillantemente smarcare, nel quale  la scrittura dialoga bene con la messinscena, e l’esplorazione della dimensione interiore con le scelte espressive deputate a rappresentarla.

PREPARATIVI PER STARE INSIEME PER UN PERIODO INDEFINITO DI TEMPO
Regia Lili Horvát
Con Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi, Zsolt Nagy, Péter Tóth
Ungheria, 2020
Durata 95’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).