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Pro Cinema. La Settima Arte vista dalla Chiesa
Presentiamo il saggio di Marco Da Pozzo

William Kennedy Laurie Dickson filma Papa Leone XIII

Articolo di Vito Rosso

Il saggio di Marco Da Pozzo Pro Cinema. La Settima Arte vista dalla Chiesa, edito nel 2025 da Inquadrature Perfette, parla sia dell’immagine che il mondo del cinema ha offerto e offre tuttora della Chiesa, sia di come, a sua volta, la Chiesa vede la Settima Arte e si è storicamente rapportata nei suoi confronti.

Il volume si compone di otto capitoli che affrontano cronologicamente i seguenti temi: la Chiesa e il cinema degli albori; Anni Venti e Trenta, dall’organizzazione alla Vigilanti cura; la Chiesa di Pio XII e il cinema; Concilio Vaticano II e grande schermo: dalla Filmoteca Vaticana agli anni Settanta; Giovanni Paolo II abbraccia la Settima Arte; Chiesa e cinema nel segno della modernità.

Il libro si conclude con una Bibliografia e con una Filmografia. Il lavoro di Da Pozzo inizia citando un episodio particolarmente significativo: nel 1898, il regista e inventore inglese William Kennedy Laurie Dickson filma Papa Leone XIII mentre benedice gli astanti nei Giardini Vaticani. Per la prima volta, un Pontefice è immortalato su pellicola.Pro cinema

Da quel brevissimo film in poi la Chiesa impara a conoscere il cinema. Ne apprezza le capacità pastorali, trasformando le parrocchie in centri di diffusione del nuovo mezzo di comunicazione di massa, ma ne contesta anche certi aspetti giudicati criticabili dal punto di vista cattolico. Da Pozzo ripercorre più di un secolo di lettere apostoliche, encicliche, discorsi, convegni, film, richiami, appelli e timori. Il punto di vista adottato dall’autore è quello di un credente – come osserva nella Prefazione P. Stefano Bertolino Spina C.O. – che sottolinea il legame complicato fra Chiesa e Cinema, fatto di valorizzazione ma anche di vigilanza.

 

Ci risulta particolarmente gradita la continua menzione dell’OCIC ed in particolare dell’ACEC, nata dal CCC che nell’arco dei tempi ha svolto una funzione non solo di controllo delle programmazioni nelle sale cattoliche – i cinema parrocchiali – ma anche propositiva di prodotti culturalmente interessanti. Da rilevare che è citata anche la nascita dell’ANCCI, la sezione dei cineclub dell’ACEC che pur essendo l’ultimo nel panorama delle associazioni dei circoli cinematografici, risulta il meglio strutturato in grado di operare tutt’oggi efficientemente.

Da rilevare infine che il testo riporta la data di morte del papa Francesco a significare il grado di aggiornamento del lavoro dell’autore.

Per approfondire visita l’articolo pubblicato da ACEC Toscana

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