Dentro un tempo in cui ci è chiesto di “chiudere”, per l’ennesima volta, le nostre Sale, dopo tanti sacrifici per riaprire e mettere in sicurezza il pubblico, è normale sentirsi delusi e frustrati. Perché non solo ci sembra che tutto il nostro lavoro non sia stato considerato, ma anche che, in fondo, proprio “la cultura” in generale, quella che – si proclama – “nutre l’animo”, venga di nuovo messa in mora. Molte le questioni aperte, ma una su tutte ci resta dentro e ritorna continuamente da più parti: se tanto si deve fare per prendersi cura della salute del proprio corpo, perché si fa poi così poco per preservare quella dell’intelletto e del cuore? Perché resta sempre, in ultima analisi, secondaria, quando sappiamo bene che la salute psicofisica è importantissima per il benessere della persona? Al di là di tutto, credo che noi esercenti e animatori delle Sale della Comunità sappiamo bene il valore del nostro operato. Perché conosciamo bene la fatica e la passione che accompagnano spesso le nostre proposte sul territorio. Molta gente, infatti, continuamente lo riconosce e gli SdC Days appena conclusi non hanno fatto altro che mettere in luce tutto questo “bene”. Da essi ripartiamo con forza e coraggio, perché tutto il “bello”, uscito anche nel tempo del lockdown, non vada perduto. Anzi diventa ora, con più forza, occasione per non arrendersi e opportunità di trovare vie nuove e sorprendenti per dire che ci siamo ancora, per tutti. Con una raccomandazione: quella di “restare umani”. Purtroppo il Covid ci vuole distanti e poco sociali, ma nonostante questo non può distruggere quella caratteristica che ci ha da sempre caratterizzati: la nostra umanità. Quella capacità di stare accanto alle persone che diventa cordialità nei rapporti, nonché accoglienza concreta e capacità di ascolto, non può mancare in chi si riconosce nella nostra Associazione. Su questo confidiamo per un tempo che si prospetta ancora difficile, ma non privo di speranza. Quella che ci invita a essere “resilienti” e soprattutto “umani”. Nonostante tutto.
Buona lettura!
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