Michal ha nel suo animo il valore della giustizia, il desiderio di essere aperta agli altri, lasciando che il bene agisca attraverso di lei verso un prossimo che non conosciamo e che è noto solo agli occhi di Dio. Michal vuole sposarsi a tutti i costi, vuole sconfiggere la disperazione e far vincere il Bene, vuole che il suo matrimonio non sia un obbligo imposto dalla società o dalla religione, ma un gesto che produca pace.
La regista israeliana Rama Burshtein attirò l’attenzione alla 69ma Mostra del Cinema di Venezia nel 2012 con l’opera prima Fill the void, storia di una promessa sposa che è valso all’attrice protagonista Hadas Yaron la Coppa Volpi; torna quest’anno al Lido delineando il profilo di un’altra promessa sposa, di una donna in attesa di scoprire chi sarà il proprio marito affidandosi a Dio come in un racconto biblico. Michal ha 32 anni, è molto religiosa e sta per sposarsi col fidanzato anch’esso ebreo osservante. Un mese prima, durante i preparativi del matrimonio, il fidanzato le confessa di non essere innamorato di lei e Michal tramuta la sua rabbia in lotta d’amore, decidendo di non annullare la cerimonia: “ho il luogo, il vestito, l’appartamento. Dio mi troverà sicuramente un marito!”.
Il film si sviluppa come una commedia, in cui la nostra eroina vuole ritrovare l’amore perduto (o che forse non ha mai avuto) sconfiggendo tutti gli ostacoli e i pregiudizi che la sua condizione di “giovane matura” le pongono d’innanzi.
Il fare famiglia è caratterizzante della cultura e della società israeliana contemporanea, è un fondamento dello Stato, è un segno di modernità e di progresso: cosa che può apparire strana nell’occidente post-matrimoniale e secolarizzato dei nostri giorni. Michal ignora l’obbligo sociale di sposarsi e agisce, al contrario, come un angelo di Dio in terra, come se il suo nome proprio muovesse il suo fare, nel tenero, goffo, disperato e risoluto desiderio di compiere il matrimonio il giorno prestabilito senza rinviarlo neppure di una settimana. In questa follia vi è l’apertura totale al mondo, al destino, alla fede e all’amore.