News Schede Cinema Filmcronache Approfondimenti

TORNA A CASA, JIMI! (Marios Piperides)
L'isola divisa

Nicosia è l’ultima capitale spaccata in due del pianeta: metà è greca, l’altra metà turca. Tale condizione prevede una legge in cui è severamente vietato il trasferimento di animali, piante o prodotti da un settore ad un altro. Così, quando il cane Jimi attraversa la zona cuscinetto dell’ONU, il suo padrone Yiannis deve necessariamente trasgredirla per riportarlo indietro, perché il povero Jimi è diventato automaticamente merce di contrabbando. E può contare solo sull’aiuto del turco Hasan, l’uomo che ha occupato e vive nella sua antica abitazione.

Centrale nel cinema statunitense, al punto da arrivare a costituire l’ossatura discorsiva dell’opera di autori come Sam Peckinpah o Taylor Sheridan, il tema della frontiera è meno frequentato in ambito europeo, seppur non mancano mirabili esempi anche nelle diverse cinematografie che lo costituiscono. Pressoché inesistenti sono però quelli provenienti da Cipro, sia per l’esigua produzione cinematografica che lo contraddistingue, sia per la scarsissima distribuzione avuta nel nostro paese delle rare opere qui realizzate.

L’esordio alla regia del greco-cipriota Marios Piperides assume in tal senso i contorni dell’eccezionalità: non solo in quanto opera proveniente da una zona quasi inesistente nell’ambito della produzione audiovisiva, ma perché capace di distinguersi per la sagace ironia con cui riesce a rappresentare una situazione tanto drammatica quanto paradossale. Pochi sono infatti al corrente della conseguenze provocate dall’invasione turca del 1973, che ha prodotto una divisione non solo geografica (i territori del Nord dell’isola sono occupati dalla comunità cipriota-turca, quelli del Sud da quella cipriota-greca), ma anche religiosa (là musulmana, qui cristiana) e politica (i territori del Sud sono riconosciuti internazionalmente, al contrario di quelli del Nord che lo sono solo dalla Turchia), nonostante la matrice culturale sia la medesima. Una frattura profonda che fa da sfondo alla vicenda, incentrata sull’improvvido attraversamento della linea di confine da parte del cane Jimi, senza che essa dia mai, a parte qualche raro passaggio didascalico, l’impressione di appesantire la leggerezza dell’affabulazione.

La qualità migliore di Torna a casa, Jimi! sta però nella rappresentazione dello spazio. Uno spazio lacerato e diviso, attraversato alla maniera di Rossellini (se si tiene conto della diversità di registri infatti, viene in mente l’episodio fiorentino di Paisà), e capace di far convivere (e confliggere) una struttura finzionale apparentemente banale con tracce documentarie pronte a orientare lo sguardo, a restituire l’ambiguità della “questione di Cipro”. Un’operazione intelligente e riuscita che fa di Torna a casa, Jimi! un film facile da seguire e difficile da dimenticare.

 

Regia Marios Piperides

Con Adam Bousdoukos (Yiannis), Fatih Al (Hasan), Vicky Papadopoulo (Kika), Özgür Karadeniz (Tuberik)

Cipro/Grecia/Germania 2018

Durata 93’

Scrivi un commento...

Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).