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TRA DUE MONDI (Emmanuel Carrère)
La vita osservata dal basso

Marianne è una scrittrice affermata che, dovendo preparare un libro sul lavoro precario e volendo documentarsi sul tema vivendolo in prima persona, si presenta all’ufficio di collocamento di Caen, nel nord della Francia, senza rivelare la propria identità, e viene assunta come addetta alle pulizie sui traghetti che attraversano la Manica. Per alcuni mesi si trova così a sostenere, insieme ad altre donne di cui fa conoscenza e con le quali entra in amicizia, i ritmi massacranti e le umiliazioni a cui sono sottoposte, per salari assai modesti, le colleghe lavoratrici. Persone semplici e animate da slanci sinceri, ma invisibili agli occhi della società…

Tratto dal romanzo-inchiesta della giornalista Florence Aubenas Le Quai de Ouistreham (edito in Italia da Piemme con il titolo La scatola rossa), Tra due mondi (in originale solo Ouistreham, il Comune che ospita il porto di Caen) è un film che, in piena aderenza al testo di partenza, osserva dalla cima della scala sociale la vita che si agita sul fondo, adottando uno sguardo, insieme letterario e cinematografico, capace di accorciare le distanze tra alto e basso. Uno sguardo dalle molte confluenze e complicità, a vario livello, che unisce il regista/scrittore Emmanuel Carrère alla Aubenas, accomuna la giornalista francese alla sua alter ego cinematografica, Juliette Binoche, e si trasferisce dall’attrice transalpina alle numerose interpreti non professioniste del film. Un gioco di specchi in grado di riflettere, senza distorsioni, un orizzonte femminile contrassegnato dall’emarginazione economica e costretto a svolgere incarichi ingrati, sporchi e faticosi, ma sostenuto da un’ammirevole catena di solidarietà e assistenza reciproca.

I corsi di formazione, i lavori di notte e al freddo, le ore passate senza sosta a sistemare, pulire, mettere in ordine, ma anche il linguaggio colorito, le risate in compagnia, il piacere di un caffè e di una partita a bowling: tutto ciò è narrato con un realismo non schematico, sorretto da uno stile registico sobrio, funzionale alle vicende e alle atmosfere del racconto. Ma al di là della sua ricognizione su una condizione femminile relegata ai mestieri più umili pur di arrivare, alla fine del mese, con qualche soldo in tasca, Tra due mondi si offre allo spettatore anche come riflessione sui confini della creatività artistica, interrogandosi senza sconti sulla dimensione osmotica e nutriente di finzione e realtà. Nella vicinanza di Marianne alla madre single Christèle (interpretata con grande intensità da Hélène Lambert) e alla giovane, disillusa Marilou i sentimenti autentici di amicizia hanno come retroterra il segreto non rivelabile di una scrittrice in incognito: quanto è lecita, dunque, la menzogna per acquisire il massimo grado di verità? Quanto il falso può o deve essere necessario al raggiungimento del vero? Questioni etiche, prima ancora che filmiche, da sempre galleggianti nell’opera letteraria di Carrrère, indagatore colto e appassionato di esistenze minuscole.

TRA DUE MONDI
Regia: Emmanuel Carrère
Interpreti: Juliette Binoche, Hélène Lambert, Louise Pociecka, Steve Papagiannis
Nazionalità: Francia, 2021
Durata: 106’

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.