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TRAFFICANTI (Todd Phillips)

Efraim e David sono due ex-compagni di liceo ebrei che vivono a Miami e che, dopo essersi persi di vista per qualche tempo, si rincontrano a un funerale. L’amicizia si riallaccia velocemente, fino a diventare vero e proprio patto quando David scopre di poter guadagnare molti soldi seguendo le tracce dell’amico, che si è messo a fare il venditore di armi internazionale dopo aver scoperto un metodo per accaparrarsi le richieste inevase dell’esercito degli Stati Uniti. Siamo nel 2005, durante il secondo mandato di George W. Bush con gli Usa impegnati nel secondo conflitto iracheno. Per i due ragazzi la guerra diventa l’inizio di un’escalation economica che li costringerà però a relazionarsi con personaggi senza alcun scrupolo e ad affrontare avventure di ogni tipo.

Ispirato da un articolo del «Rolling Stone» scritto da Guy Lawson con il titolo di “Arms and the Dudes”, Trafficanti (il cui titolo originale, War dogs, è molto più incisivo di quello scelto dalla distribuzione italiana) è un buddy-movie che mescola vari registri: la commedia con la gangster-story, il drammatico con l’action e anche un po’ di spy. Come già altri titoli della filmografia di Todd Phillips (Old school e, soprattutto, la trilogia di Una notte da leoni), è infatti ancora una volta l’amicizia virile il nucleo centrale della vicenda narrata. Quella tra i giovani Efraim e David infatti è la relazione intorno alla quale gira l’intera vicenda, dove il Sogno Americano deve necessariamente fare i conti con la deriva del Capitalismo selvaggio e quello del self-made man con lo spietato cinismo di un mondo senza più regole.

Pur interpretato da una talentuosa coppia di attori (Jonah Hill e Miles Teller) che tuttavia non trovano le corde giuste per dare profondità ai propri personaggi e nonostante l’originalità del soggetto e l’utilizzo di una colonna sonora di grande impatto (la musica di Cliff Martinez mescolata ad alcuni brani rock di assoluto richiamo), il film di Phillips però non riesce a raggiungere la scioltezza dei suoi titoli migliori. L’ombra di Scorsese (The Wolf of Wall Street, Goodfellas) sembra infatti aleggiare troppo su un film che ha l’ambizione di sorprendere, ma in cui tutto sembra procedere in modo preordinato e schematico.

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).