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Ambiente e intercultura aprono “Alice nella città”
Temi declinati al futuro per la sezione parallela della Festa del Cinema di Roma

È partito all’insegna della difesa ambientale e della celebrazione della natura “Alice nella città”, la sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Roma, dedicata ai film per bambini e ragazzi. In un’edizione “di resistenza”, in piena pandemia, le giovani generazioni guardano al futuro con speranza, richiamando però il mondo intero ad un maggior rispetto per il Creato con la “C” maiuscola. A cominciare dall’apertura del concorso con Stray, pellicola turca della regista Elizabeth Lo, che riprende la vita di Istanbul dal punto di vista dei cani randagi (tutelati da una legge storica), innocenti spettatori del passaggio degli uomini, che lavorano, discutono, si amano, e ogni tanto si mettono in relazione con loro, insostituibili strumenti di pet-therapy urbana per bambini di strada. Primo evento speciale, fuori concorso, è stato invece Trash, fiaba ecologica d’animazione di Luca Della Grotta e Francesco Dafano, già nelle sale, che sensibilizza al riuso e al riciclo di “scarti”, trasformandoli in personaggi con un’anima, che non vogliono morire in discarica.

Il tema ambientale incontra quello dell’intercultura nel bellissimo documentario Il futuro siamo noi di Gilles de Maistre, patrocinato dall’Unicef e distribuito da Officine Ubu dal 19 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia. Partendo dalla storia di Josè Adolfo, che all’età di 7 di anni ha ideato in Perù una carta di credito per i bambini che raccolgono rifiuti riciclabili, si intraprende un viaggio all’insegna della solidarietà. Arthur, 10 anni, in Francia vende le sue “opere d’arte” per comprare cibo e coperte ai senza tetto, sognando di costruire un giorno un centro di accoglienza, mentre in Guinea troviamo la combattiva Aissatou, appena tredicenne ma strenua oppositrice dei matrimoni combinati alle spose-bambine. Heena, 11 anni, vive a Nuova Delhi e scrive articoli sull’importanza dell’istruzione, Kevin, 10 anni, Jocelyn, 12, e Peter, 13, si battono in Bolivia contro lo sfruttamento minorile nelle miniere. Testimonianze autentiche intrecciate da un montaggio che fa dialogare le diverse esperienze dei bambini in ogni parte del mondo, rendendolo un prodotto appetibile anche per gli spettatori delle ultime classi di scuola primaria, oltre che adattissimo a trattare il tema dei diritti umani nella scuola secondaria di primo grado. Il film è consigliato inoltre per la programmazione ordinaria delle Sale della Comunità, prestandosi a letture di tipo sociopolitico estremamente significative nel panorama attuale, collegandosi ad altri fenomeni mondiali, dal movimento di Greta Thumberg al premio Nobel Malala.

Ancora storie vere, vocate al dibattito, sono al centro di The Specials, in sala dal 29 ottobre, firmato dalla coppia Olivier Nakache e Éric Toledano (Quasi Amici, C’est la vie, Samba), sulle associazioni che, nelle periferie parigine, accolgono malati autistici gravi, indesiderati da ogni altra struttura. Nel buio della sala i protagonisti di questi film non lanciano accuse ma propongono soluzioni, che dovremmo tutti praticare quando le luci si riaccendono.

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Sull'autore

Elena Grassi

Laureata in Scienze delle comunicazione all’Università di Trieste, ha conseguito il master in Educazione audiovisiva e multimediale e il Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche all’Università di Padova. Giornalista e critico cinematografico, lavora da educatore audiovisivo per enti pubblici e privati ed è consulente per l’Acec del progetto Junior Cinema.