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I PREDATORI (Pietro Castellitto)
Una Roma selvaggia ospita lo spietato conflitto tra famiglie di estrazione diversa

Nel novero dei figli d’arte, la carriera cinematografica di Pietro Castellitto parte bene, con il suo primo film I predatori premiato come migliore sceneggiatura in Orizzonti. Lo avevamo già visto in ruoli minori diretto dal padre e da altri registi italiani. Quello che è costante a molti figli di scrittori e registi è il dover-voler raccontare le pieghe di quello strano mondo in cui sono nati e cresciuti. Così il giovane Castellitto, alla sua opera prima, spurga come un mitile il mare in cui ha vissuto, sputando i sassolini di una coppia di genitori riusciti nella vita professionale, l’odio e amore per la filosofia, la grande città di Roma farcita di contraddizioni, la frustrazione delle giovani generazioni a fronte della tracotanza di quella dei genitori. Questa autobiografia per contenuti diventa trama di un racconto non biografico in cui il regista è anche attore protagonista. Girato tra Ostia e Roma, viviamo le vicende di due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima (lui primario e lei regista), popolana e neofascista la seconda (trafficanti di armi e casalinghe). Nuclei opposti che condividono la stessa terra selvaggia: Roma. Un banale incidente d’auto mette in contatto quei due poli. Ogni personaggio si muove pronto a depredare gli altri, chi di denari, chi di proprietà, chi dell’amore, chi della carriera, in una azione corale volta a mettere in scena l’homo homini lupus.

Del suo lavoro Castellitto dichiara: “In Federico ho catalizzato un sentimento di alienazione, un carico di frustrazione enorme, che nasce dalla differenza che c’è tra quello che sei e quello che gli altri pensano tu sia. Un carico inquietante che può portare a gesti estremi. A me, fortunatamente, ha fatto scrivere un film. Questo.”

Nel suo insieme il film appare un poco sfilacciato, inizia con trovate registiche da cinema sperimentale o da videoclip di ricerca, per poi addentrarsi nella narrazione, classica, delle vicende delle due famiglie, con qualche accenno all’originale scelta estetica iniziale, per finire poi in forma di commedia. Un lavoro interesante e non banale, ma non del tutto maturo. Forse il regista e protagonista, sgomberato il campo da questi temi, potrà lavorare a diverse, asuspicabili, opere future.

 

I PREDATORI
Regia: Pietro Castellitto
Durata: 109’
Paesi: Italia
Interpreti: Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.