Astolfo è un professore in pensione che in seguito allo sfratto dall’appartamento romano abitato da anni sceglie di dare una svolta radicale alla propria esistenza. Decide infatti di traslocare in campagna, nella vecchia casa di famiglia in un paesino del centro Italia, che una volta era un palazzo nobiliare. Cercando di adeguarsi alla vita di provincia, rintraccia antichi amici e conoscenti, ma s’imbatte anche in una signora della sua età, Stefania, di cui si innamora ricambiato. E non tutto è semplice come sembra, anche in età “adulta”.
Il quinto film da regista – oltre che sceneggiatore e interprete protagonista – di Gianni Di Gregorio è una delicata storia d’amore senile vissuta come se fosse il primo amore tra due adolescenti. Perché forse entrambi hanno perso l’abitudine ad innamorarsi, oppure semplicemente perché relegano l’amore romantico a una fascia d’età ormai da tempo superata. Fatto sta che tutto appare loro come ancora possibile per magia, e tale lo diventa ancor di più se dietro e davanti alla macchina da presa siede un animo gentile, garbato ma esperto come Di Gregorio, capace di far sembrare la vita e le relazioni il frutto di un prodigioso incantesimo. L’incontro con Stefania Sandrelli è certamente seminale per la realizzazione di quest’operetta delicatissima: la grande attrice riesce infatti a fornire la leggerezza del suo inconfondibile sorriso all’incontro amoroso, intensificando la plausibilità del caso. Dando per assodati però l’eleganza e il garbo sopra detti, Astolfo – titolo eponimico al suo protagonista – appare tuttavia un lavoro meno originale e convincente rispetto ai precedenti pensati, scritti, diretti e interpretati da questo meraviglioso autore e personaggio di Trastevere (rione romano dove realmente vive e lavora da sempre), facendo a tratti percepire una certa stanchezza di idee (anche di cinema) che vi stanno alla base.
ASTOLFO
Regia e sceneggiatura: Gianni Di Gregorio
Cast: Gianni Di Gregorio, Stefania Sandrelli, Alfonso Santagata
Italia/Francia, 97′