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MARCIA SU ROMA (Mark Cousins)
Rileggere la Storia

Attraverso materiali d’archivio, il film racconta l’ascesa del Fascismo in Italia e il suo espandersi in Europa negli anni Trenta. Un film-saggio che serve a contestualizzare la Storia attraverso l’osservazione del mondo contemporaneo. Mostrando un paesaggio politico caratterizzato dall’inquietante uso manipolatorio dei media.  

Diviso in sei capitoli di eterogenea durata e costruito come un saggio dall’andamento sinfonico sulla nascita e sullo sviluppo del Fascismo in Italia a partire proprio dal suo atto originario, Marcia su Roma è un’opera di non fiction contraddistinta da un prezioso quanto esemplare lavoro di Visual History, ovvero la disciplina che da sempre contraddistingue sia la corposa filmografia di Mark Cousins, sia la produzione del regista e storico Tony Saccucci che, insieme a Tommaso Renzoni, co-firmano la sceneggiatura. Il punto di partenza del progetto è infatti proprio la ricerca condotta da Saccucci su A noi — la pellicola diretta da Umberto Paradisi nel 1922 considerato il documento ufficiale del Partito Fascista sulle storiche giornate della celebre Marcia — la cui rilettura ci consegna un’altra verità (“A back story”) rispetto a quella consolidata nel successivo secolo di Storia.

A noi è  da sempre considerato l’oggetto su cui si fonda il Fascismo, il film da cui ne scaturisce la Narrazione, il suo vero e proprio mitologema. Un’opera costituita da appena 44 minuti di “cinema ignobile” a lungo sottovalutata o comunque poco considerata dai critici e dagli storici del cinema (e non solo), ma che è invece da considerarsi decisiva nello sviluppo dell’intero Novecento. Non solo perché è  l’atto costitutivo di quel cinema di propaganda che di lì a poco stava per esplodere e che si sarebbe imposto come modello per influenzare le folle di interi paesi, plasmandone l’immaginario (basti pensare alle opere di Sergej Ejzenstejn o a quelle di Leni Riefentahl), ma perché esso rappresenta la prima fake-news della Storia, quantomeno la sua prima manifestazione riconoscibile. Un film che Cousins, con il suo riconoscibile stile fondato sulla propria Voice Over a commentare l’incessante quanto intelligente dialogo tra rari materiali d’archivio e sequenze di cinema provenienti da tutto il mondo, provvede a smontare inquadratura per inquadratura, dettaglio su dettaglio. Per ribaltarne il senso, decostruirne l’aspetto simbolico. L’analisi e la reinterpretazione di A noi è affiancata, e per certi versi contrappuntata, dal racconto in prima persona di una donna (interpretata da Alba Rohrwacher), personaggio anch’esso fortemente connotato simbolicamente, in quanto rappresenta tutta quella grande fetta di popolazione che passò dall’illusione che il Fascismo portasse rinnovamento, alla delusione che ne contraddistinse la stagione finale.

Al di là del suo seminale valore storico, Marcia su Roma è lavoro estremamente prezioso, perché fa dello sguardo l’oggetto del proprio discorso. E che c’insegna a guardare sempre con attenzione, perché dietro ogni immagine si cela il pericolo di una falsa interpretazione.

Regia Mark Cousins

Documentario

Italia, 2022

Durata 97′

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).