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Buon compleanno ACEC: 75 anni
La lettera del presidente Gianluca Bernardini

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Gli auguri del presidente Don Gianluca Bernardini per i 75 anni di ACEC, nata il 18 maggio 1949. 

“75 anni e non sentirli”, si direbbe a un qualsiasi festeggiato di questo nostro tempo in cui gli anni sembrano quasi una minaccia, la gioventù una chimera, la storia un peso. Invece per questo compleanno di ACEC vorrei fare il contrario: ribadire con orgoglio il nostro percorso, iniziato nel lontano 1949, in un momento di profonda riflessione su cosa sarebbe diventata l’Italia, soprattutto sotto un profilo culturale e identitario. I padri fondatori avevano chiaro l’orizzonte, la vocazione, ma non potevano sapere quanto lungo sarebbe stato il cammino.

Oggi, in un mondo di esperienze “usa e getta”, di progetti che, a volte, non riescono ad attecchire nel terreno e dare frutto, dobbiamo rivendicare con orgoglio la nostra storia. Fa impressione, infatti, pensare a quante persone hanno permesso alle nostre sale di vivere, di modificarsi e di adeguarsi al presente grazie al loro tempo -spesso donato- e alle loro competenze. Fa ancora di più tremare i polsi, credo, il pensiero di quanti spettatori si siano seduti sulle nostre poltrone dal dopoguerra a oggi.

Non è un compito facile, perciò, quello che ci consegna questa storia. Ciascuno per il ruolo che gli compete. A tutti noi, però, viene chiesta una cosa: quella di continuare. Portare, cioè, avanti il cammino, in comunione con tutta la Chiesa Cattolica, senza timidezza e con l’entusiasmo di chi non è assolutamente sazio dei suoi giorni. Ci è chiesto, dunque, di non dare per scontato il domani di ACEC, bensì di lavorare perché la comunità resti quel valore per noi tutti fondamentale sulla quale continuamente investire. Per fare questo, lo sappiamo, non serve semplicemente “essere giovani”, anche se il tema del ricambio generazionale sarà uno dei “temi chiave” per i prossimi anni. Serve, però, avere quella creatività di chi sente ancora di spendere ancora energie, di chi ha fame di nuove esperienze e non ha nemmeno paura di sbagliare.

All’interno di ACEC stiamo provando a fare questo. Avrete notato come, negli ultimi mesi, abbiamo vissuto anche un rinnovamento nelle persone che lavorano per l’Associazione, quelle che affiancano (non sostituiscono), tutti nostri storici collaboratori. (Potete conoscerli qui). Insieme stiamo anche provando a uscire dalla nostra zona di comfort, sperimentando iniziative nuove e modalità di supporto per tutte le nostre sale, chiedendovi anche costantemente feedback (trovate nelle vostre mail un questionario per ogni iniziativa fatta che vi invitiamo a compilare!) per rendervi sempre più partecipi della costruzione del nostro domani.

ACEC è arrivata a 75 anni e il segreto della sua longevità credo sia ben noto. ACEC è di tutti e per tutti. Vorrebbe esserlo, almeno, ancora sempre di più. È soprattutto uno strumento nelle mani chi crede che la cultura, ancora oggi, vada preservata come un bene prezioso, continuamente da costruire con le nuove generazioni e per le nuove generazioni. ACEC siamo noi, ognuno di noi, per quel poco o tanto che mette a disposizione per il bene delle nostre Sale.

Un tesoro prezioso da custodire per gli anni a venire. Auguri a tutti, di cuore.

Don Gianluca Bernardini

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Sull'autore

Gabriele Lingiardi

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