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CARISSA, la recensione
Ritrovare il contatto con la terra nativa

Carissa

Essere giovani al tempo dei social crea una orizzontalità culturale mai vista prima. Lo strumento di collegamento del mondo supera i confini delle nazioni e delle tradizioni, imponendo una forma di visione della vita filtrata dal telefonino, che si ripete uguale in tutto il pianeta, laddove arrivi una connessione e ci sia la possibilità di possedere uno smartphone.

Jason Jacobs e Devon Delmar portano in concorso Orizzonti a Venezia 81 Carissa, opera prima che segna il loro esordio dietro la macchina da presa. Siamo in Sudafrica, in un piccolo villaggio tra i monti Cederberg, lontano dalle grandi città. Carissa è una giovane che vive con la nonna Wilhelmiena. La ragazza è annoiata e spesso distratta. La nonna disapprova la mancanza di ambizione di Carissa e il suo incessante uso del telefono, che alimenta i loro continui litigi. Nel tentativo di farle cambiare vita, la nonna trascina Carissa a una presentazione aziendale, il Mont Royale. La società vuole rilevare la locale piantagione di tè rooibos per costruire un nuovo campo da golf con resort di lusso in cambio di programmi d’istruzione per i giovani del luogo. Wilhelmiena vede questa come un’opportunità per la nipote.

Una sera arriva inaspettata la visita di Hendrik, il nonno di Carissa, lontano da tempo. Danneggiato dall’acquisizione di Mont Royale, in quanto coltivatore di roiboos, l’uomo offre a Carissa la possibilità di trascorrere del tempo con lui in montagna tra i campi di tè, prima che scompaiano. Carissa una sera si comporta male e Wilhemiena la caccia di casa, costringendola a cercare rifugio in montagna dal nonno. Inizia così la sua vera formazione, quella del lavoro della terra.

La narrazione, la regia e l’utilizzo della macchina da presa sono prossimi al documentario. La lavorazione del film, durata sei anni, ha tenuto a lungo i registi a stretto contatto con la comunità locale Wupperthal, che recita nella pellicola, e alla natura di quei luoghi.

Il film è una piccola parabola di crescita che ruota attorno alla protagonista. Vediamo la ragazza dapprima insoddisfatta e indolente, fino a quando, grazie al ritrovato rapporto con il nonno e allo stretto contatto con la terra nativa, sembra trovare la sua strada, prima che nuovi obblighi la richiamino alla sua vecchia vita. Carissa conquista, così, una consapevolezza diversa, frutto di una nuova prospettiva su se stessa, sulle sue origini e sui legami familiari.

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.