Insopportabili grida, pianti e lamenti misti al suono prorompente della natura. Sullo schermo la disavventura di due giovani amanti e la loro odissea tra la foresta malese, la pioggia costante e la città piena di pericoli. Così si presenta, nella sua durata di due ore, Chola – Shadow of water, opera del regista indiano Sanal Kumar Sasidharan. La giovane Janaki e il suo gracile amante decisono di fare una gita in città all’insaputa della madre di lei. Il ragazzo ha organizzato la giornata di fuga con l’aiuto del suo capo, un uomo arcigno e dai modi bruschi. Il trio arriva in città in macchina e i ragazzi, affascinati dalle luci, dai centri commerciali e dalla spiaggia, perdono la cognizione del tempo e sono costretti a trascorrere la notte in un motel di infimo livello in cui ha inizio l’incubo. La violenza tanto temuta dalla giovane ragazza diviene realtà. Dice il regista “Chola tenta di indagare l’idea, presente in questa cultura, che l’uomo abbia un diritto acquisito sulla donna, e le convinzioni che a sua volta la donna ha sugli uomini”. Gli uomini hanno nei confronti della donna un esplicito e rude desiderio di conquista fisica e di controllo mentale. Janaki lotta fin dal primo momento e decide di obbedire ai maschi dominanti solo quando la situazione precipita. Il film appare tuttavia dozzinale nel raccontare questa dualità uomo/donna, mentre si concede molto all’estetica della natura e all’antropologia dei luoghi umani attraversati. I tre protagonisti agiscono come tre caricature: la giovinetta urlante e intimorita, il ragazzo scapestrato e il vecchio bruto. Ma la pellicola non ha la grandiosa leggerezza della Commedia dell’Arte e a lungo andare gli accadimenti, così dilatati nel tempo del film, mostrano molti limiti.
CHOLA
di Sanal Kumar Sasidharan
India
Interpreti: Joju George, Nimisha Sajayan, Akhil Viswanath