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EL GRAN MOVIMIENTO (Kiro Russo)
Sinfonia di La Paz, capitale in altitudine, tra malattia, cura e credenze ancestrali

El gran movimiento è un film visionario, iconico, atipico e coraggioso che ha stupito il pubblico di Venezia, presentato nella sezione Orizzonti. Kiro Russo sceglie di girare e montare un film in pellicola, lasciando tutta la traccia della sua scelta nella sporcizia visiva dell’analogico. La visione mostra una superficie imperfetta che diventa una epidermide segnata dalla luce e dalle ombre, a coprire il corpo della narrazione, determinando un’estetica anti-digitale e nostalgica.

Il film è sintetizzato dal regista con questa frase: “una sinfonia della città in altitudine, la malattia di un operaio, l’incubo e la sua redenzione.” El gran movimiento chiede allo spettatore il tempo necessario per entrare nella scelta visiva del regista, prima di accompagnarlo nella narrazione dei fatti.

Siamo nella Bolivia di oggi, La Paz è situata a oltre 3600 metri d’altitudine, la città si distende come un mare di mattoni, pietre e calcestruzzo nei canyon che precedono l’altipiano. Le immagini sono rarefatte come l’aria che si respira a quella altitudine, si muovono lente per buona parte del film e poi accelerano di colpo, diventano affollate e frenetiche, per poi riprendere il flusso regolare del racconto. I suoni reali si mescolano alla colonna sonora che sostiene la sinfonia della visione urbana. Nel corso della pellicola il regista si concede di tutto: da sequenze di video-arte, al montaggio analogico, dal musical con tanto di balletto alle sequenze oniriche di un cane bianco, animale guida dello sciamano. Come in un quadro di grande paesaggio si muovono alcune figure, tra queste seguiamo Elder, un giovane minatore disoccupato che raggiunge la città a piedi dopo un lungo cammino in cerca di lavoro, e Max, un senzatetto la cui vita da eremita ai bordi dell’abitato lo rende quasi uno stregone. Ispirandosi liberamente alle loro vite il regista ha composto una narrazione di malattia e cura che ci porta nel cuore del tessuto sociale della città, nelle sue dinamiche economiche e nelle sue credenze ancestrali. Il montaggio tesse immagini rubate alla vita reale, dal brulicare della strada, al mercato della frutta, cogliendo e sottolineando la mescolanza culturale tra la maggioranza dei discendenti degli indigeni e i pochi ed eccentrici discendenti dei colonizzatori.

La Paz è la meno occidentale delle capitali americane, quando la malattia dei nostri giorni arriva, quasi senza essere riconosciuta, senza essere neppure citata, la soluzione non è nella medicina (troppo costosa), ma nelle cure che la socialità (bere e fumare droga) e la tradizione (la benedizione a base di alito e sputi dello sciamano) offrono all’anima e al corpo di Elder.

Covid, minatori, lavoro, Sudamerica, magia, medicina, sciamanesimo, morte

EL GRAN MOVIMIENTO
Regia: Kiro Russo
Durata: 85’
Bolivia, Francia, Qatar, Svizzera, 2021
Interpreti: Julio Cézar Ticona, Max Eduardo Bautista Uchasara, Francisca Arce de Aro, Israel Hurtado, Gustavo Milán Ticona

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.