Teatro Vita associativa

FABER TEATER E IL SUO STABAT MATER
Dal 18 marzo all’8 aprile 2022 in quattro chiese contemporanee di Milano

In scena a Milano STABAT MATER, Creazione per sei voci e un duomo, un’esperienza acustica e poetica concepita da Faber Teater e Antonella Talamonti esplorando la relazione fra canto e spazio sacro. Dal 18 marzo all’8 aprile quattro chiese del capoluogo lombardo ospitano quattro eventi ad ingresso libero, realizzati appositamente per ognuno degli spazi, come ideale accompagnamento al tempo quaresimale.

I quattro luoghi che ospitano l’evento per i quattro venerdì di quaresima sono: Santa Gianna Beretta Molla a Trezzano sul Naviglio, a Sud Ovest di Milano, che il 18 marzo ore 21.00 accoglie il primo appuntamento, poi il 26 marzo alle ore 15.30 nella periferia Ovest della città, a San Giovanni Battista alla Creta in scena la seconda tappa della rassegna, il 1 aprile, ore 21.00 è la volta di San Nicolao della Flue ad Est, quartiere Forlanini, il ciclo di rappresentazioni si conclude infine nella zona Nord a Santi Giovanni Battista e Paolo l’8 aprile, ore 21.00.

Gli spazi scelti per il progetto hanno la comune caratteristica di essere collocati nelle zone periferiche della città e di essere quattro esempi di architettura sacra contemporanea, tutte le chiese infatti sono state costruite in un arco temporale che va dal 1958 al 2014 e ben rappresentano l’evoluzione del luogo di culto nella società di oggi: oltre allo spazio dedicato alla liturgia, tutti gli edifici prevedono infatti luoghi di aggregazione e di residenza e poi biblioteche, teatri, mense, strutture sportive ecc, rappresentando il segno tangibile di una chiesa in ascolto e al servizio della comunità, come testimoniano le tante attività ospitate nelle singole parrocchie.

In ognuna delle chiese gli artisti di Faber Teater lavorano specificatamente per scoprire in che modo risuona la voce e costruire ogni volta un concerto-spettacolo che esalti le caratteristiche acustiche di ogni spazio. Durante l’esecuzione i cantanti /attori portano il canto in movimento e si posizionano negli spazi più significativi di cui le Chiese dispongono; gli spettatori restano seduti nei banchi, là dove lo spazio sacro prevede, ma vengono condotti dal canto a scoprire nuove relazioni con lo spazio e la sua acustica. Il suono si muove intorno a loro: dall’abside al presbiterio, dalle cappelle laterali al balcone dell’organo, dalla navata centrale al portale d’ingresso, le posizioni cambiano in relazione alla risposta acustica dello spazio, rivelando così risonanze segrete delle Chiese, le loro molte voci. L’esperienza che ne risulta per lo spettatore è una visita guidata dall’udito che permette di riscoprire attraverso il suono un luogo significativo per la comunità dal punto di vista acustico, architetturale e simbolico. I testi liturgici e tradizionali, su cui Antonella Talamonti ha scritto musiche originali costruite sulle caratteristiche vocali del Faber Teater e ispirate dagli anni di ricerca sui canti di tradizione orale della Settimana Santa in Italia, prendono vita e abbracciano il pubblico, immerso e guidato da parole e suoni che risuonano non solo tra le pietre ma anche nell’anima di ogni spettatore.

Stabat Mater. Creazione per sei voci e un Duomo si compone di due parti: la residenza nello spazio per la preparazione del lavoro, l’apertura al pubblico e il momento performativo. In corso d’opera, nato con l’intento di valorizzare le diverse caratteristiche delle chiese, è il momento della preparazione in cui il pubblico può prendere parte alla prima fase del lavoro: lo studio, l’ascolto e la messa in voce dello spazio.

L’obiettivo di questi quattro appuntamenti è di intercettare il pubblico non solo nella sua veste di spettatore, ma come parte di un gruppo, di una collettività, nei suoi bisogni più personali. Il progetto vuole diventare un interlocutore delle comunità che vivono i luoghi ove si realizzano gli eventi, stimola relazioni umane, dentro una prospettiva d’inclusione, intesa come condivisione di un’esperienza e di un sentire.

Durante la residenza per lo studio e l’ascolto di ogni spazio, un team di ricercatori nel campo dell’acustica del Politecnico di Torino svolgerà delle misurazioni strumentali acustiche per monitorare il rapporto tra la voce degli artisti, le voci di ogni chiesa coinvolta e la percezione soggettiva dello spettatore.

PRENOTAZIONI SU EVENTBRITE (100 posti gratuiti per ogni evento):
18 marzo  https://www.eventbrite.it/e/biglietti-stabat-mater-in-santa-gianna-beretta-molla-292078674177
26 marzo https://www.eventbrite.it/e/biglietti-stabat-mater-in-san-giovanni-battista-alla-creta-292080208767
1 aprile https://www.eventbrite.it/e/biglietti-stabat-mater-in-san-nicolao-della-flue-292080650087
8 aprile https://www.eventbrite.it/e/biglietti-stabat-mater-in-santi-giovanni-battista-e-paolo-292081121497

 

Scarica la card con gli appuntamenti

LE CHIESE E I QUARTIERI COINVOLTI NEL PROGETTO

La Chiesa Santa Gianna Beretta Molla è situata a Trezzano sul Naviglio: progettata dallo studio Quattroassociati nel 2006 con la collaborazione dell’artista Giovanni Frangi, è stata inaugurata nel 2014. Il complesso, racchiuso da un recinto, prevede un centro Caritas, una comunità famiglia e una di suore. Lo spazio interno appare luminoso per la vetrata a Nord, l’ambiente è caratterizzato da un lucernario centrale a forma di croce e da una tenda in cemento sospesa dietro l’altare. L’ingresso dal sagrato apre sulla grande aula costruendo una fuga prospettica verso l’altare, il presbiterio e il mantello absidale retrostante. Attività sociali e culturali legate alla chiesa: Caritas parrocchiale, una comunità famiglia e una di suore, oratorio per bambini, ragazzi e un gruppo di adolescenti, un coro, concerti di musica classica, jazz gospel.

Trezzano sul Naviglio è un comune di 21453 abitanti, situato a sud-ovest di Milano. Borgo contadino originariamente chiamato Treciano, sviluppato intorno a due conventi, uno Certosino e l’altro Cistercense, è nato intorno al XIII secolo in corrispondenza della costruzione del Naviglio Grande. Mantenne la connotazione di piccolo comune fino al 1960 quando la provincia di Milano costruì la strada nuova Vigevanese. Il suo tessuto produttivo-commerciale è molto esteso e ricco: tante aziende e fabbriche, e uno sviluppo recente anche del terziario. L’economia si basa sull’industria, l’agricoltura (foraggi) e l’allevamento di bovini, suini e cavalli da corsa.

Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta nel quartiere Giambellino, periferia Ovest.

Intorno alla metà degli anni cinquanta del XX secolo, il forte sviluppo demografico ed edilizio di Milano richiese la costruzione di un grande numero di nuove chiese; grazie alla generosità della signora Luisa Farina, che finanziò personalmente la costruzione su un terreno di proprietà della famiglia, fu decisa la costruzione di un nuovo edificio di culto, il progetto fu affidato architetto Giovanni Muzio e la chiesa fu consacrata il 19 ottobre 1958. Decorata con una trama geometrica in mattoni, l’edificio si affaccia su un ampio sagrato ed è inquadrato da una vela sporgente, lo spazio interno si sviluppa in tre navate che si aprono in lunghezza e in altezza verso la zona dell’altare. Nella chiesa si svolgono numerose attività come cinema, teatro e concerti di compagnie amatoriali, coro, animazione, gruppo chierichetti, polisportiva dell’oratorio, AGESCI Scout, Circolo ACLI.

Il Giambellino nasce nella prima metà del ‘900 dall’estensione della zona industriale di porta Genova, le prime case sono popolari, con una forte matrice operaia. Mentre Milano si popola di immigrati provenienti da zone sempre più lontane, la fabbrica è l’esperienza intorno alla quale si sviluppa l’identità del Quartiere, fatta di orgoglio professionale e solidarietà. Nel secondo dopoguerra il quartiere si sviluppa con direttrici sud-nord e est-ovest, a partire dal centro città e dalle vie di comunicazione sulle quali sono nate le fabbriche, fino a raggiungere una densità considerevole. Giambellino è un esempio virtuoso di integrazione e promozione sociale. È di questi anni il punto alto della parabola del Giambellino, che nella multiculturalità scopre una risorsa importante: nei luoghi di incontro del quartiere si confrontano culture diverse, problemi e risorse, fino a fare del Giambellino il quartiere di Milano a maggiore densità di associazionismo.

La Chiesa San Nicolao della Flue, opera dell’Arch. Ignazio Gardella, fu costruita tra 1968 e il 1970 al centro del quartiere Forlanini. Il tempio poggia su un basamento, in cui sono ospitati i locali parrocchiali e di servizio. L’aspetto della chiesa, tanto all’esterno quanto all’interno, è fortemente caratterizzato dalla copertura a vela, che poggia su una serie di portali curvi in calcestruzzo armato a vista; questi dividono l’ambiente interno in tre navate, delle quali la centrale è notevolmente più alta, con un forte effetto di slancio verticale. Il tabernacolo e il fonte battesimale in beola furono disegnati da padre Costantino Ruggeri. La chiesa ospita l’oratorio e associazione “Famiglie ancora”, la biblioteca “Scaffale della parola”, il cinema teatro Delfino.

Il quartiere Forlanini è un quartiere che si trova nella zona orientale della città. Qui fino al secondo dopoguerra il territorio era ancora totalmente agricolo e quindi disponibile per ospitare la popolazione cittadina in costante aumento. Questo quartiere fu infatti realizzato a partire dagli anni Sessanta del XX secolo unendo progetti di diversi enti locali impegnati nello studio di soluzioni residenziali di qualità ma a basso costo. L’impianto urbanistico prevede molti condomini e villette a schiera dal design quasi identico immersi nel verde. Proprio qui si trova uno dei parchi più grossi di Milano, il Parco Forlanini. In Via Mecenate si trova anche uno dei locali più conosciuti della scena musicale milanese: il Fabrique, dove si esibiscono artisti italiani e internazionali.

Chiesa Santi Giovanni Battista e Paolo è sita alla Bovisa, zona nord della città di Milano. La chiesa è dedicata alla figura di Papa Paolo VI ed è progettata da Luigi Figini e Gino Pollini nel 1964. La successione orizzontale di volumi è contrapposta allo sviluppo verticale del campanile, la superficie movimentata in mattoni si integra con i cortili laterali, mentre lo spazio interno si espande intorno all’altare secondo un’impostazione liturgica assembleare. Il tabernacolo, il portale d’ingresso e la croce sopra l’altare sono opera di padre Costantino Ruggeri. La chiesa presenta all’esterno muri in mattoni lasciati a vista, all’interno suggestiva è l’idea di sfruttare come elemento decorativo la progressiva riduzione della sezione dei pilastri dal basso verso l’alto.

Nella chiesa è attiva la Società di San Vincenzo de’ Paoli che fornisce aiuto alle persone in difficoltà, il centro di sscolto della Caritas Ambrosiana, cori parrocchiali, gruppo missionario, gruppo dei lavori artigianali e compagnie teatrali amatoriali, gruppo anziani, gruppo sportivo.

Bovisa – il cui nome nasce dal fatto che un tempo qui c’era il mercato dei bovini – è un vecchio quartiere operaio e industriale, trasformato dall’arrivo del Politecnico di Milano con un vasto campus dedicato al design industriale e all’ingegneria aerospaziale. Il quartiere oggi è ancora in corso di trasformazione: le sue case di ringhiera offrono alloggi pittoreschi a una popolazione crescente di giovani e studenti oltre che a residenti slavi e asiatici. Il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana MoLeCoLa (Mobility, Learning, Community, Lab) prevede la creazione di un laboratorio urbano per la mobilità sostenibile con alloggi a prezzi accessibili per giovani e studenti, in sinergia con il campus universitario del Politecnico.

 

Stabat Mater, Creazione per sei voci e un Duomo è un progetto che ha preso avvio nel 2007 in Piemonte, dal 2016 ha iniziato a viaggiare in tutta Italia e nel 2019 ha vinto la sesta edizione de I Teatri del Sacro inaugurando il Festival con un evento site specific nella chiesa di Santi Vincenzo e Anastasio ad Ascoli Piceno. Faber Teater propone a Milano lo Stabat Mater come esperienza “pilota” con l’idea di avviare un più ampio intervento culturale e sociale, replicabile in altre città e in altri luoghi.

 

 

 

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Sull'autore

Tiziana Vox

Operatrice culturale, dal 2009 collabora con l’Acec, seguendone il sito internet, l’attività editoriale e i progetti. Dallo stesso anno è responsabile della segreteria organizzativa Federgat, per cui cura anche la realizzazione del progetto I Teatri del Sacro.