Venezia 74 Schede Cinema Filmcronache

HAPPY WINTER (Giovanni Totaro)

HAPPY WINTER

Happy Winter è una piccola perla. Programmaticamente piccola perché tutta girata nella spiaggia di Mondello a Palermo nei giorni a cavallo di Ferragosto. C’è l’uomo che vende bibite fresche, c’è il cercatore di metalli che si immerge con la muta, c’è il candidato alle prossime elezioni che promette di mandare via gli immigrati, c’è la moglie che sogna di emigrare in paesi caldi e il marito perplesso. Ci sono due ragazzi che si baciano, c’è la mareggiata, le cabine da risistemare. Ma soprattutto c’è l’esuberante, incontrollabile, festa di Ferragosto, con i balli, il karaoke, i bagni notturni, i fuochi improvvisati, tutta quella felicità posticcia e caduca, destinata ben presto a tramontare.

Il giovane regista Giovanni Totaro sceglie opportunamente un argomento circoscritto e lo controlla con mezzi semplici e con una discrezione sempre efficace. Restituisce uno spaccato di vita quotidiana che diventa un micromondo nel quale tutti possono riconoscersi, un sovrapporsi di illusioni, di speranze e di disperazioni che s’amalgamano a fatica e lasciano ferite tutte sommerse in un ridicolo baccano. Il film ha una cifra personale, la macchina da presa scruta i volti, le parole, capta segreti in uno sguardo, un gesto. Lontano dai molti velleitari tentativi verso i quali spinge spesso la giovane età, in questo caso il regista dimostra una grande maturità, e alla fine non sfigura accanto ai grandi documentaristi presenti in questa edizione della Mostra del Cinema.

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Sull'autore

Alessandro Cinquegrani