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HOW TO HAVE SEX (Molly Manning Walker)
Vacanze a Creta

Tre adolescenti, Tara, Skye e Em, vanno in vacanza a Malia, sull’isola di Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano.

Vincitore della sezione “Un certain regard” a Cannes 2023 e segnalato come “European Discovery” agli EFA, How to have sex è una Holiday Teen Dramedy che si caratterizza per essere un testo dai due volti, informato da un’enunciazione fratta, capace di provocare ammirazione e delusione durante la medesima narrazione. L’esordio alla regia della londinese Molly Manning Walker (che ne firma anche soggetto e sceneggiatura) appare infatti come un’opera divisa in due, capace di addensare i (molti) pregi nella prima parte e i difetti nella successiva, solcata da uno sguardo ancipite che ne evidenzia le contraddizioni espressive. Uno sguardo che nel primo atto — nel quale vengono presentati i personaggi e la situazione vacanziera che si apprestano a vivere — si fa apprezzare per la capacità di stimolare empatia verso i giovani protagonisti senza essere mai invadente, di mantenere nei loro confronti la propria neutralità senza mai dar l’impressione di giudicarli, per essere scevro da sovrastrutture e  di restituire così tutta la freschezza di un’età sempre complicata da ritrarre. Ma che nella parte successiva si corrompe, laddove perde energia asservendosi alle regole della narrazione e si contamina di un esiziale moralismo. 

Il punto di tale biforcazione si trova nel momento in cui il film sceglie di  abbandonare la propria dimensione corale, quella in cui non si è ancora manifestata una distanza dalla materia, per assumere il punto di vista di Tara e di accompagnarne così la presa di coscienza. Scelta che – oltre a incanalare la narrazione in una serie di snodi assai convenzionali attraverso i quali  si determina un progressivo inaridimento, e a “raffreddare” la fin qui effervescente performance attoriale di Mia McKenna Bruce –  riconfigura la forma stessa dello sguardo, lo depotenzia, ne riduce l’afflato. Allontanandolo dall’essere un nuovo, potenziale Spring breakers (Harmony Korine, 2012), di cui How to Have sex sembrava essere una sorta di controcampo in Female Gaze, per renderlo più simile a un Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004) qualsiasi. Un vero peccato, perché per quanto si vede nel primo atto, l’esordio di Molly Manning Walker è tra i più rilevanti del 2023.

HOW TO HAVE SEX
Regia Molly Manning Walker
con Mia McKenna-Bruce, Lara Peake, Samuel Bottomley, Shaun Thomas, Enva Lewis
UK, 2023
Durata: 91′

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).