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I risultati del progetto LEGGERE IL CINEMA LEGGERE IL MONDO
30.000 studenti coinvolti in 10 regioni per il progetto ACEC - CIPS

CIPS ACEC Leggere il cinema Leggere il mondo

Lunedì 26 maggio si è tenuta presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore la conferenza finale del progetto Leggere il cinema, leggere il mondo di ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) sostenuto dal bando CIPS – Cinema e Immagini Per la Scuola – Progetti di rilevanza nazionale 2023 promosso dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Generale per la comunicazione e le relazioni istituzionali.

L’evento, organizzato in collaborazione con Almed – Alta scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo, ha svelato i dati del progetto mirato a portare il cinema a scuola e ha visto un dialogo tra il regista Enzo D’Alò e lo psicoterapeuta Alberto Pellai. 

I dati del progetto Leggere il cinema, leggere il mondo

Finanziato dal bando CIPS, il progetto Leggere il cinema, leggere il mondo ha coinvolto 40 Sale della Comunità di 10 regioni, 94 plessi scolastici e un totale di più di 30.000 studenti su tutto il territorio. Le attività si sono articolate su quattro poli: didattizzazione dell’audiovisivo, restituzione della centralità alla sala, contrasto all’analfabetismo visivo, formazione per docenti all’uso del cinema come strumento didattico.

Alle scuole sono state proposte proiezioni in sala guidate da esperti di cinema, insieme alla visione di cortometraggi scelti e accompagnati da schede didattiche. Sono stati attivati anche corsi online di formazione audiovisiva per i docenti. 

Michele Casula di Ergo Research ha spiegato i risultati del monitoraggio del progetto: rispetto all’edizione del 2023 ha visto dati in crescita positiva. Nel 2023 il 77% degli intervistati dichiarava di essere stato almeno una volta al cinema. Nel 2025 il dato è cresciuto in maniera positiva arrivando all’86%. 

A colpire maggiormente gli studenti è stata la possibilità di vedere film che altrimenti non avrebbero scelto, ma che hanno apprezzato (dichiara il 40% degli intervistati con boost sui 10-12enni). Il 48% ha detto di avere approfondito con la visione temi che ritiene importanti come il contrasto al bullismo, la  sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, l’amicizia e di avere compreso meglio il significato dei film proposti grazie alla guida dei formatori ministeriali e al successivo lavoro in classe. CIPS ACEC Leggere il cinema Leggere il mondo

“Che nutrimento per immagini diamo alle nuove generazioni?”

 Mariagrazia Fanchi, Direttrice di ALMED e responsabile scientifica di progetto, ha aperto i lavori sottolineando un dato allarmante. I minori di 19 anni impiegano la metà del loro tempo libero consumando contenuti audiovisivi. “Il linguaggio audiovisivo è lo strumento con cui i ragazzi conoscono il mondo” continua Fanchi, “attraverso di esso sviluppano le relazioni affettive e il modo in cui si definiscono come persone. A questa centralità dell’audiovisivo nella loro vita non corrispondono però altrettante competenze che portino a un uso critico di questi strumenti.

Un tema affrontato in un dialogo tra Alberto Pellai, medico psicoterapeuta e il regista Enzo D’Alò, con la moderazione della giornalista professionista Elena Goretti. 

Invito la scuola a non inseguire l’iperstimolazione”. Ha detto Pellai sottolineando l’allarmante diffusione di contenuti “usa e getta” legati esclusivamente alla stimolazione istantanea e non a una riflessione lenta e profonda. “La scuola può invece usare il potere evocativo della narrazione per immagini, non quello stimolante”. Questo si fa proponendo opere ambiziose, diverse da quelle che normalmente fruirebbero gli studenti. “L’esperienza di visione diventa anche memoria. Un buon film è un qualcosa che lavora a lungo termine: stimola connessioni, si colloca nella mente dello spettatore, generando significati profondi”. 

Per Enzo D’Alò: “Iniziative come queste permettono di imparare a decodificare ciò che racconta la storia. Non si diventa registi con questi corsi, si diventa spettatori”.

Gli obiettivi del Ministero

Una considerazione, quella di Enzo D’Alò, in linea con gli obiettivi futuri di CIPS secondo Bruno Zambardino, della Direzione Generale Cinema. È interesse del Ministero il continuo rafforzamento della decodifica dell’opera audiovisiva, stimolando una visione che vada verso l’approfondimento e che si leghi sempre di più alla didattica. “Possiamo guardare le prossime edizioni di CIPS come una frontiera per trovare nuove forme di apprendimento”, ha spiegato nel suo intervento. 

In chiusura Enzo D’Alò ha ribadito l’importanza che il progetto si espanda sempre di più coinvolgendo l’intera filiera cinematografica: “Occorre avere una struttura italiana di produzione dei contenuti per l’infanzia e l’adolescenza. Serve pensare un sistema che promuova i film e che abbia una visione lunga sulla cinematografia per le nuove generazioni che sia accettata e sia considerata più di semplici “film per bambini”. Servono opere che abbiano il rispetto e l’appeal dei film americani. Bisogna sostenere il cinema perché è un servizio culturale, formativo e di cittadinanza. E per fare questo non basta portare gli studenti in sala, bisogna anche rafforzare la produzione”.

A chiusura, Don Gianluca Bernardini, Presidente ACEC – SdC ha ribadito che, nonostante il successo del progetto CIPS, le sfide per il cinema italiano sono ancora molte. Le Sale della Comunità sono pronte a camminare ancora insieme. 

 

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Sull'autore

Gabriele Lingiardi