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LA GIOIA – Scheda breve film

La gioia

Questo articolo fa parte di una scheda a corredo del webinar per soli esercenti sui film di Venezia 82 a cura di Arianna Prevedello e Gabriele Lingiardi. Potete trovare l’articolo in aggiornamento con tutti i film qui.

SINOSSI UFFICIALE

Gioia è un’insegnante di liceo che non ha mai conosciuto l’amore, se non quello opprimente dei genitori, con cui vive ancora. Tra gli studenti della sua scuola c’è Alessio, un ragazzo, che usa il suo corpo come uno strumento per rimediare qualche centinaio di euro e aiutare sua madre, cassiera in un supermercato. Tra Alessio e Gioia nasce un legame proibito, fragile e inspiegabilmente necessario per entrambi. Ma il desiderio di un riscatto sociale e umano per Alessio è un veleno silenzioso che gli impedisce di farsi conquistare definitivamente dalla dolcezza disarmante di Gioia. Così, distrugge tutto e cancella l’unica persona che lo abbia mai amato.

POETICA

Nicolangelo Gelormini, napoletano classe 1978, realizza un film controverso e probabilmente non poteva andare diversamente visto l’oggetto contundente a monte della storia (vedi alla voce “Connessioni”).  Detto ciò è assolutamente apprezzabile il gioco al massacro che si compone passo passo nella progressiva sovrapposizione tra vittima e carnefice, tra Gioia e Alessio, prodotti anagraficamente asimettrici di genitori differentemente inadueguati. Nella confusione di non distinguere più chi è il lupo e chi la bambina, il film fa un salto di qualità non abdicando mai elimina alla responsabilità-colpa che ciascuno dei protagonisti assume su di sé come artefice del proprio male e della propria sorte.

LA COSA PIÙ BELLA

Come il regista ha saputo immaginare e mettere in scena il processo che porta una donna di una certa età ed istruzione ad invaghirsi di un ragazzino fino a idealizzare l’esperienza in maniera totalmente incontrollata, credendo con tutta se stessa al sogno di una nuova vita altrove con lui. «Una ragazza interrotta», come la definisce Valeria Golino che consegna l’ennesima prova della sua funambolica capacità di interpretare personaggi femminili al limite. Come l’altra Valeria (Bruni Tedeschi in Duse) sono attrici irraggiungibili che riescono a sprofondare negli abissi di profili umani davvero complessi.

CONNESSIONI

Si consiglia di contestualizzare la visione del film dentro alla parabola dei diversi trattamenti che la storia ha avuto finora: La gioia è ispirato, infatti, ad un caso realmente accaduto a Castellamonte, vicino a Torino nel 2016 che venne portato anche a teatro con lo spettacolo “Se non sporca il mio pavimento – Un melò” di Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori. Nel fatto reale Gloria Rosboch insegnante 49enne venne uccisa da Gabriele Defilippi, un ex allievo seduttore e manipolatore seriale sia di uomini sia donne a fini economici. La vicenda è raccontata anche in una puntata del podcast crime “Non spegnere la luce”.

ALERT

Alcune scene legate alla sessualità “controversa” di Alessio (Saul Nanni), sempre in bilico tra abuso, prostituzione e manipolazione, sono indicate, ovviamente, per un pubblico giovane-adulto. Qualcuno, infine, potrebbe sentirsi disturbato dall’Atto di Dolore messo in scena da Gioia “con la regia” di Alessio, ma bisogna ammettere che la scena è davvero magistrale e più che riuscita.

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Sull'autore

Arianna Prevedello

Scrittrice e consulente, opera come animatore culturale per Sale della Comunità circoli e associazioni in ambito educativo e pastorale. Esperta di comunicazione e formazione, ha lavorato per molti anni ai progetti di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova e come programmista al Servizio Assistenza Sale. È stata vicepresidente Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di cui è attualmente responsabile per l’area pastorale.