Il 23 dicembre in ogni scuola elementare italiana che si rispetti viene allestita la gloriosa recita di Natale. Un preside, colto e cosmopolita, decide di alterarne la trama inserendovi elementi interconfessionali, proprio per includere i bimbi di religioni e culture diverse. Questo però non impedisce che proprio un piccolo musulmano, figlio di migranti di seconda generazione, di lanciare una pietra rompendo una vetrata dell’edificio scolastico e ferendo due bidelli. L’incidente comporta che le parti in causa si confrontino diventando ben presto lo spunto per una vera e propria guerra fra culture. Il tutto ignorando il desiderio dei bimbi a fare il proprio spettacolo trasmettendo alle loro famiglie gioia e pace natalizie.
Ispirato dall’omonima piéce di Stefano Massini, La prima pietra s’inserisce nel “genere” del cinema da camera, pressoché derivato dal teatro. Mentre si mantengono un’unità temporale (una giornata) e quella spaziale (la scuola nei suoi ambienti), viene operata rispetto alla materia originaria una elaborazione linguistica interessante ove la “macchina cinema” trova un suo senso. Pur conservando infatti intatto lo spirito che anima la sua fonte teatrale, la versione cinematografica apre con maggiore efficacia all’aspetto onirico – quasi fiabesco – del racconto prenatalizio, facendo levitare e vibrare la comica coralità che vi sta al centro senza tralasciare il suo potente messaggio sull’importanza della tolleranza del diverso in ottica di pacifica convivenza. E se è vero che spesso i comportamenti dei grandi imbarazzano i piccoli, ecco che con La prima pietra questi trovano la miglior esemplificazione, con l’incapacità degli adulti di trovare mediazioni al posto di egoistici ed egocentrici muri su cui arroccare posizioni apparentemente inconciliabili. Ammirevole il cast perfetto, congeniato nelle differenze peculiari di ciascun interprete su cui spicca il talento sempre acceso del “preside” Corrado Guzzanti.
Regia: Rolando Ravello
Cast: Corrado Guzzanti, Lucia Mascino, Valerio Aprea, Kasia Smutniak, Iaia Forte, Serra Yilmaz
Italia, 2018
Durata: 77’