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LA RAGAZZA D’AUTUNNO (Kantemir Balagov)
Macerie fisiche e rovine mentali

1945, Leningrado. La Seconda guerra mondiale ha devastato la città, demolendone gli edifici e riducendone gli abitanti a brandelli, fisicamente e mentalmente. Anche se l’assedio, uno dei più duri della storia, è finito, la vita e la morte continuano la loro battaglia in ciò che rimane della città. Due giovani donne, Iya e Masha, cercano di affrontare la ricostruzione e dare un senso alle loro giornate tra le rovine…

Applaudito al Festival di Cannes (dove lo scorso maggio, al Certain regard, ha vinto il premio per la miglior regia) e al Torino Film Festival (dove le due protagoniste, Viktoria Miroshnichenko e Vasilisa Perelygina, sono state decretate migliori attrici della rassegna), La ragazza d’autunno, ispirato a La guerra non ha un volto di donna di Svetlana Alexievich, conferma il notevole talento espressivo di Balagov (classe 1991, allievo di Sokurov, già segnalatosi per l’ottimo esordio del 2017, Tesnota). La volontà di mostrare gli effetti dispersivi e corrosivi della guerra sulle psicologie femminili si manifesta sullo schermo in una sorprendente spigliatezza autoriale, certamente non estranea alla più autorevole tradizione cinematografica russa: una macchina da presa che si muove con scioltezza sul set, manifestando una sicura padronanza dei meccanismi di messa in scena; un utilizzo suggestivo delle scale cromatiche, con due colori, il verde e l’ocra, ad addensare sugli abiti e sulle decorazioni d’interni una sensazione palpitante di intima drammaticità; una seducente ricostruzione d’epoca, dove anche il più piccolo dettaglio, dagli oggetti di uso comune agli strumenti clinici, profuma di autenticità.

Il problematico orizzonte quotidiano delle due donne e lo spettrale contesto post bellico di cui esse sono, in qualche modo, espressione, vengono condensati da Balagov in un unico sguardo, al contempo distaccato e compassionevole: l’infermiera di un ospedale per reduci del conflitto (una ‘giraffa’ bionda, altissima, timida e di tanto in tanto bloccata da un trauma da stress) e l’amica, più sicura e spregiudicata (ma provata dall’esperienza del fronte bellico, in prima linea), si fanno così punto di contatto delle macerie fisiche e delle rovine mentali. I volti, gli occhi si ‘specchiano’ negli edifici abbandonati o distrutti, le menomazioni corporali si assommano alle ferite esistenziali, i drammi personali si inscrivono nella tragedia collettiva. Con un desiderio di maternità, commovente e lancinante, a generare una luce di speranza nel buio di un’umanità allo sbando.

LA RAGAZZA D’AUTUNNO
Regia: Kantemir Balagov
Interpreti: Viktoria Miroshnichenko, Vasilisa Perelygina, Andrey Bykov, Igor Shirokov
Nazionalità: Russia, 2019
Durata: 120 minuti

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.