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LA STANZA ACCANTO, la videorecenzione da Venezia 81
Un Almodovar tra la vita e la morte

La stanza accanto

La videorecensione di La stanza accanto (The Room Next Door) il nuovo film di Pedro Almodovar a cura di Francesco Crispino.

È un libero adattamento di Attraverso la vita, il romanzo a più voci di Singrid Nunez pubblicato nel 2020, il primo lungometraggio in lingua inglese di Pedro Almodòvar, che sceglie di tradurlo sullo schermo focalizzandosi su una soltanto delle diverse vicende di cui si compone per prodursi in una riflessione sulla Morte, sulla Vita, sulla Memoria che fatalmente unisce i due termini, sulla necessità dell’individuo di poter scegliere autonomamente la propria fine. The room next door mette infatti al centro il ritrovato rapporto tra due amiche ed ex-colleghe di redazione a New York negli anni ’80, che si riavvicinano per condividere l’ultimo tratto esistenziale di una di esse che, ormai condannata da un cancro irreversibile, è decisa a porre fine alle proprie sofferenze con una “dolce morte”.

Un materiale narrativo caratterizzato dal tema dell’eutanasia che nelle mani del regista spagnolo diventa l’ennesima occasione per esplorare la psicologia femminile, aggiungendo alla ormai cospicua galleria di donne protagoniste del suo cinema due nuove straordinarie interpreti. Tuttavia da questo racconto intimo e privato, che si riflette nel celeberrimo (ma anche esibito a tal punto da divenire ridondante) finale di The Dead di James Joyce, fortemente ispirato dalla pittura di Edward Hopper e informato da uno stile ormai riconoscibile che, ancor più del solito, privilegia i piani ravvicinati, i particolari, i cromatismi accesi e le campiture nette, ne esce fuori un’affabulazione scissa, che sembra smarrire la propria ragion d’essere ogni qual volta il racconto è intaccato da elementi esterni alla dimensione dialogica.

Tanto che i flashback, così come le deviazioni narrative e tematiche che il regista madrileno sceglie di inserire (come ad esempio il tema del cambiamento climatico o la dimensione etica dell’eutanasia sempre introdotti da personaggi esterni), finiscono per apparire elementi talmente estranei da far precipitare la messinscena in un kitsch espressivo che inficia il pur rimarchevole esito finale.

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).

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