«La nuova sala della comunità, Cinema Pedagna, sarà l’anima non solo della parrocchia ma anche dell’intero quartiere». Lo sostiene don Rodolfo Buscaroli, parroco di Nostra Signora di Fatima, comunità periferica di 6mila abitanti nel quartiere Pedagna di Imola, che sarà inaugurata sabato alle 17, presente il vescovo Tommaso Ghirelli. L’apertura della sala è stata decisa nell’unità pastorale, che comprende anche la parrocchia San Francesco, guidata da don Luca Dalfiume, e altre parti di parrocchie, per un totale di 15mila abitanti. Racconta don Buscaroli: «La richiesta della sala, dedicata a cinema, teatro, musica, multimedialità, incontri formativi e sociali, è venuta dai parrocchiani ma anche da molta gente del quartiere, perché l’unica della zona». L’obiettivo? «Cercare, con tutte le forme della comunicazione, di formare le persone, di creare e mantenere relazioni umane, di costruire una sensibilità per tutto ciò che è bello e vero, anche se non sempre di facile comprensione». La sede è nei locali dell’oratorio San Giovanni Paolo II della parrocchia, vicino a una scuola media e al centro sociale La Tozzona, che fruiranno della struttura in collaborazione. Per gestire le attività culturali la collaborazione sarà allargata ad associazioni e gruppi di quartiere, fra cui il doposcuola parrocchiale e l’associazione dei bambini autistici. La gestione è affidata a una squadra di oltre trenta volontari. «Per ora – spiega il parroco – opereranno sotto la mia guida, con responsabili suddivisi per aree, nella prospettiva che siano i laici ad assumersi l’ incarico». Il primo cartellone del cinema coprirà il periodo febbraio-giugno, con appuntamenti settimanali e sei proiezioni: una il venerdì, due il sabato e tre la domenica (nel pomeriggio per i ragazzi, la sera per gli adulti). Saranno ridotti i prezzi per le famiglie.
Conclude don Buscaroli: «Anche se una sala per incontri e attività già esisteva, con questo salto di qualità la nostra pastorale culturale si trasforma in un progetto strutturale. In una società complessa la parrocchia non deve curare bene solo liturgia e catechesi, ma anche la formazione culturale di un intero territorio».
(Quinto Cappelli)
da Avvenire del 31 gennaio 2017, pag. 24