In principio fu un account twitter @TheTweetOfGod, poi fu un libro ed infine venne Broadway. Questa la genesi di PARADISO 2.0 la fortunata commedia firmata da Daniel Javerbaum, ora anche in Italia interpretata da Roberto Ciufoli per la regia di Nicoletta Robello Bracciforti. Protagonista del testo è niente meno che Dio stesso, ritornato sulla terra nelle vesti di un comico televisivo per comunicare al genere umano dieci nuovi Comandamenti. Insieme a Dio sulla scena anche due angeli, anzi, due arcangeli: Gabriele, intento a riscrivere la Bibbia secondo i nuovi dettami divini, e Michele, che sia aggira tra il pubblico per captare le domande degli uomini. Lo spettacolo è costruito secondo i canoni classici del “one man show” ed è quindi un monologo condito da battute comiche e satiriche, dove il personaggio di Dio ostenta un divertente cinismo, molto lontano dall’idea di un Onnipotente misericordioso e più vicino all’immagine di un Signore brutale e vendicativo, stile “Vecchio Testamento”.
Le nuove tavole della legge che Dio consegna all’umanità mischiano alcuni dei comandamenti classici a nuove leggi divine come “onora il figlio”, “separa Dio e Stato”, fino al decimo comandamento “credi in te stesso”. Seguendo questi nuovi dettami, l’uomo potrà finalmente accedere a un nuovo mondo: il Paradiso 2.0 che dà il titolo alla commedia. Nel descrivere il nuovo decalogo, Dio ripercorre alcune tappe salienti della sua “carriera divina” a partire dalla Genesi (i cui primi esseri umani furono Adamo e Ivo, poi diventato Eva dopo la punizione divina) o il Vangelo, presentato come l’atto ribelle di un figlio che vuole dimostrare ad un padre di essere in grado di camminare sulle proprie gambe. Accanto ai racconti tratti dalla Bibbia, il testo è condito di numerosi e satirici commenti sulla nostra quotidianità e sull’attualità, fino ad arrivare alle domande più profonde che l’uomo rivolge a Dio: perchè esiste la violenza? Perchè il Signore permette la sofferenza degli innocenti? Qui il testo di Javerbaum perde la sua forza graffiante o forse il piglio del cabaret non si adatta bene a temi così complessi e tende a banalizzare questioni su cui invece poteva essere interessante immaginare una riflessione di questo Dio così brillante e moderno. Nel finale dello spettacolo, il divino protagonista ammette di aver commesso numerosi errori con gli uomini a causa del suo narcisismo e decide di creare un nuovo mondo dove i buoni sono premiati, i cattivi puniti e gli uomini vivono in eterno senza invecchiare: un Paradiso di nuova generazione raggiungibile in ascensore che ha come logo una mela intaccata da un morso, come gli ha suggerito un genio del marketing californiano…
In scena al Teatro Piccolo Eliseo di Roma fino al 8 gennaio
Paradiso 2.0_Un Atto di Dio
di David Javerbaum
Con Roberto Ciufoli e con Beppe Chierici, Michele Sinisi
Ideazione scenica Bruno Di Venanzio
Costumi Sandra Cardini
Luci Pietro Sperduti
Musiche Arturo Annecchino
Regia Nicoletta Robello Bracciforti
La voce di Dio è di Stefano De Sando
Voce femminile: Beatrice Fedi
Gli angeli di “Paradiso 2.0” Federico Lima Roque, Andrea Vico, Pavel Zelinskiy
Foto di scena Bepi Caroli