Feliciano ha 8 anni e pascola gli alpaca nelle Ande, dove vive con la sua famiglia quechua e sogna la qualificazione della nazionale peruviana ai mondiali 2018 in Russia. Lucia e Aurora sono due sorelle di 10 e 15 anni, che vivono a Lima negli anni Novanta, recuperando il rapporto con il padre separato proprio prima di trasferirsi negli Stati Uniti con la madre.
Due storie che arrivano da un Paese lontano (raramente ammesso sugli schermi europei), ma che si sono imposte quest’anno con successo, prima alla Berlinale e poi al Festival del cinema di Locarno. Feliciano è il protagonista di “Raìz” di Franco García Becerra (titolo internazionale “Through Rocks and Clouds”, distributore Luxbox, www.luxboxfilms.com), mentre Lucia e Aurora sono le “Reinas” (regine) di Klaudia Reynicke (film vincitore del premio Generation Kplus a Berlino e del Prix du Public a Locarno, distributore The Yellow Affair, www.yellowaffair.com).
Entrambe le opere adottano lo sguardo dell’infanzia su un mondo esterno in evoluzione, che minaccia gli equilibri del loro mondo interiore, ma senza mai perdere la leggerezza di una visione che affronta temi complessi a misura di bambino. I pascoli di Feliciano sono infatti predati dall’insediamento di una cava mineraria, e nonostante siano previsti significativi risarcimenti alle famiglie espropriate, esse ritrovano nello spirito di comunità la leva su cui fondare una strenua resistenza.
All’opposto la madre delle “Reinas” vuole lasciare un Perù in preda al caos politico e sociale, che nella capitale trova la più ampia cassa di risonanza, anche a costo di dividere per sempre la famiglia. Il padre però deve firmare l’autorizzazione all’espatrio delle figlie, e nel godersi gli ultimi giorni con loro prima della partenza, riscopre il valore della genitorialità. Lo spettatore vive in entrambe le pellicole, attraverso i piccoli protagonisti, il tempo dell’attesa, fremendo per il timore della separazione dalla propria terra nella speranza della risoluzione migliore possibile. Risoluzione che si dissolve in finali aperti, dove ciascuno può immaginare l’epilogo più prossimo alla propria sensibilità e alla propria esperienza umana, portando i personaggi laddove i sogni possono trasformarsi in realtà.
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