Se fai un film che si chiama Rialto, perchè non presentarlo a Venezia? Questo avranno pensato gli autori, ma non inganniamoci, con la città che ospita la Mostra del Cinema questo film non ha nulla a che fare se non l’omonimia con un quartiere di Dublino in cui il film è ambientato. La pellicola di Peter Mackie Burns narra di Colm, uomo di mezza età, lavoratore portuale, sposato con due figli adolescenti. Ancora addolorato per la perdita del padre, una figura da sempre difficile per la sua vita, egli ha a sua volta difficoltà nel rapporto con il figlio. Il suo lavoro è minacciato da un recente cambio di proprietà. Incapace di condividere con la moglie le proprie fragilità e i prorpi dubbi, Colm diventa incapace di scelte, si perde nel mondo che non pare più essere il suo. In piena crisi, chiede ad un giovane prostituto di fare sesso con lui. Jay si vende per mantenere la fidanzata e la figlia neonata. La crescente infatuazione che Colm prova per Jay manda a pezzi il suo mondo. Il film si interrompe laddove la storia poteva decollare, restando palesemente monco.
Peter Mackie Burns parla di padri e figli, lo fa in modo interessante, ma non risolve tutti i nodi e ci lascia in sospeso, quando avremmo voluto sapere se il vuoto prodotto dalle scelte del protagonista sarebbe stato riempito oppure no.
RIALTO
Peter Mackie Burns
Durata: 90’
Irlanda, Regno Unito
Interpreti: Tom Vaughan-Lawlor, Tom Glynn-Carney, Monica Dolan, Sophie Jo Wasson, Scott Graham, Michael Smiley