Scherza con i fanti nasce dalla nuova collaborazione tra il documentarista Gianfranco Pannone e il musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna, che nel 2017 avevano giá realizzato Lascia stare i Santi, un viaggio nel mondo della religione popolare.
Le pagine di quattro diari di guerra raccontano i pensieri e le emozioni dei loro autori: un soldato lombardo che partecipò alla strage di rappresaglia di Pontelandolfo subito dopo l’Unitá d’Italia; un autista viterbese che nel 1935 andò a combattere in Etiopia; una giovane donna che divenne partigiana sulle montagne dell’appennino tosco-ligure; un sergente napoletano della Marina Militare, oggi quarantenne, che a 23 anni ha prestato servizio in Kossovo. Non si tratta solo di quattro storie personali: vanno intese come storie collettive di un’Italia che non puó dimenticare.
La lettura dei diari si intreccia con le immagini in bianco e nero tratte dal repertorio dell’Istituto Luce Cinecittà e con i canti popolari delle varie epoche, reinterpretati dallo stesso Sparagna.
Il documentario inserisce anche un’intervista all’intellettuale Ferruccio Parazzoli, che si sofferma sul valore della memoria collettiva a partire da quello che dovrebbe essere un luogo-simbolo della Storia del Novecento, Piazzale Loreto, e tuttavia oggi considerato prima di tutto un importante snodo stradale.
Con uno stile tragicomico, il film sembra lasciar intendere che la storia si ripete, e con essa la guerra. Ma in chiusura risuonano di speranza le parole della poetica ‘San Lorenzo’ di Francesco De Gregori: “E un giorno, credi / questa guerra finirà, / ritornerà la pace / e il burro abbonderà / e andremo a pranzo la domenica, fuori porta, a Cinecittà, / oggi pietà l’è morta, / ma un bel giorno rinascerà / e poi qualcuno farà qualcosa, / magari si sposerà.”
L’Italia osservata da Pannone risorge con i portatori di pace.