Vita associativa

SDC DAYS: A RICCIONE LAVORI IN CORSO
Le sale Acec, luogo spontaneo di comunità

Si chiude oggi la tre giorni dedicata agli SdC Days, l’appuntamento annuale d’incontro e confronto tra le sale della comunità Acec, l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema. Dopo le edizioni in streaming del 2020 e itinerante del 2021, la convention torna in presenza dal 7 al 9 luglio, al Palazzo dei Congressi di Riccione, con la partnership di Remigio TruocchioCineventi (che torna dopo il successo del 70mo, festeggiato nel 2019).

Inseriti per la prima volta all’interno delle iniziative promosse da Ciné – Giornate di Cinema, gli SdC Days cadono in un momento significativo per la ripartenza e il futuro dell’intero sistema cinematografico. La tre giorni – che ha visto una partecipazione di rappresentanti delle sale di tutta Italia – si articola in vari appuntamenti, tra anteprime di film, tavole rotonde, incontri con autori e professionisti.

Come sottolinea il presidente nazionale dell’Acec don Gianluca Bernardini: «Gli SdC Days sono una tradizione ormai consolidata e in questo momento ci consentono di ribadire quel senso di comunità che le difficoltà vissute durante la pandemia hanno un po’ indebolito».

Inaugurati giovedì 7 da don Bernardini, dal presidente dell’Anec Mario Lorini e da Luigi Lonigro, presidente dell’Unione Editori e Distributori Cinematografici all’interno dell’Anica, gli SdC Days hanno anche presentato una prima bozza della ricerca realizzata per il Mibact da Filippo Celata, docente all’università di Roma La Sapienza. Il tema è stato «Sale e territorio: scenari pre e post pandemici». Lo studio analizza per la prima volta in maniera organica e dettagliata fattori come i bacini di domanda dei cinema di tutta Italia, la popolazione coperta, le aree sprovviste di schermi, i vari scenari di crisi delineati dal Covid e le loro variabili.

La ricerca ha preso in considerazione anche le sale della comunità, censendo la loro attività e il territorio servito. Ne emerge che del loro servizio fruiscono 25,8 milioni di abitanti, più di 1,5 dei quali sprovvisti di alternative cinematografiche. Emerge anche come le sale della comunità si siano rivelati i più resilienti rispetto alla crisi generata dal Covid.

Ha spiegato il segretario generale dell’Acec, Francesco Giraldo: «La sorpresa è stata scoprire come durante la pandemia molte nostre sale abbiano eseguito lavori di ristrutturazione finalizzati alla riapertura. Dati alla mano, le sale della comunità hanno tenuto nel periodo pandemico e sono pronte per ripartire più convinte di prima».

A commentare i dati della ricerca, accanto a Giraldo, il Direttore generale Anec, Simone Gialdini, ha tracciato un quadro dei possibili strumenti normativi a sostegno dell’esercizio e ha ribadito la necessità di rilanciare Cinetel come strumento conoscitivo della fruizione del prodotto cinematografico anche in chiave qualitativa.

Tra i momenti più attesi della convention c’è stato anche l’incontro con Mons. Elio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena – Nonantola, Vescovo di Carpi e vicepresidente della CEI, la Comunità Episcopale Italiana. Mons. Castellucci ha ribadito con forza la vocazione comunitaria dei cinema Acec: «Guardare un film in una sala della comunità genera incontro, durante e dopo la visione. I cinema hanno una funzione simile ad altri luoghi, in cui si realizza una maturazione spontanea della comunità».

La manifestazione si conclude oggi, dopo aver affrontato stamattina il tema del ritorno del pubblico in sala nel panel “La promozione cinematografica, dalla critica ai social media passando per le esperienze delle sale”, che ha visto intervenire, insieme alle voci dei responsabili di sale Acec, il direttore di Filmcronache, Paolo Perrone, l’Head of Media Entertainment di Tik Tok Italia, Giuseppe Suma, e la creator Jessica Matarrelli.

 

 

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