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SOLE (Carlo Sironi)

Il cinema italiano avrebbe bisogno di seguire alcuni intuiti coraggiosi che negli ultimi anni hanno avuto la forza di farsi notare nei festival e tra il pubblico. Sole, opera prima del trentaseienne romano Carlo Sironi, in concorso a Venezia 76 nella sezione Orizzonti, percorre invece una strada già vista.
Il film, seppure interessante, non supera alcuni “tic” della sceneggiatura del realismo (esagerato dal punto di vista estetico) e della narrazione del degrado delle periferie in forma stereotipata (il bar desolato con le macchinette, le strade semivuote, i tristi portici dei palazzi di cemento, l’alcool a fiumi e lo sfasciacarrozze che fa da ricettatore, etc…). L’estetica della realtà alle volte dimentica la veridicità di cui avrebbe bisogno una buona scrittura. Sole è girato bene, recitato bene, con una bella fotografia (Gergely Poharnok ), ma non decolla verso qualcosa di nuovo e non ha la forza che dovrebbe avere un film d’esordio. L’idea intorno a cui gira l’episodio narrato resta sospesa in qualcosa che non colpisce il pubblico.
Ermanno è un delinquantello orfano e con il volto triste di Claudio Segaluscio. Il ragazzo passa i suoi giorni tra slot machine e piccoli furti. Lena (Sandra Drzymalska) ventiduenne polacca che vive in Italia vuole vendere la bambina che porta in grembo per poter andarsene in Germania. Ermanno deve fingere di essere il padre della bambina per permettere a suo zio e alla moglie (Bruno Buzzi e Barbara Ronchi), che non possono avere figli, di ottenere l’affidamento attraverso un’adozione tra parenti. Mentre Lena cerca di dimenticare il legame con sua figlia, Ermanno inizia a prendersi cura di loro come se fosse il vero padre. I due giovani protagonisti vivono atmosfere rade, tipiche dei luoghi di mare durante l’inverno. Il destino è più forte dei loro acerbi desideri, le parole sono poche e pesate. La loro vita noiosa in attesa del parto muta in modo lieve verso qualcosa di diverso dopo la nascita della bambina.

Sole
di Carlo Sironi
Durata: 102’
Italia, Polonia
Interpreti: Sandra Drzymalska, Claudio Segaluscio, Barbara Ronchi, Bruno Buzzi

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.