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SPIDER-MAN: FAR FROM HOME (Jon Watts)
Il viaggio, l'amore e il dovere

In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. Decide di prendersi una pausa e di partire per una vacanza in Europa con i suoi compagni di scuola, tra cui anche Ned e MJ. Tuttavia i propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe durante il viaggio vengono meno quando è costretto ad aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Ventitreesimo titolo della fortunata saga iniziata da più di un decennio (Iron Man, 2008), e fondata sulla creazione cinematografica di un “universo Marvel” (il Marvel Cinematic Universe appunto) nel quale interagiscono molti dei personaggi della Marvel comic, Spider-man: far from Home è l’undicesimo lungometraggio di cui è protagonista il più celebre dei personaggi inventati da Stan Lee, seppur sia solo il secondo titolo della suddetta serie a metterlo al centro della narrazione (dopo Spider-man: Homecoming, 2017). All’interno della timeline della macro-narrazione Marvel, esso si colloca immediatamente dopo i fatti rappresentati in Avengers: Endgame ma nel suo sviluppo, nonostante debba necessariamente mantenere una continuità narrativa e formale con i titoli precedenti, vi si trovano alcune interessanti novità.

La prima riguarda la contaminazione tra il Superhero movie – il genere capace di riformularsi e d’imporsi a livello internazionale dopo l’11 settembre – con il Teen movie. In uno schema narrativo che mescola il topos del “viaggio” (sono quattro le tappe europee che scandiscono il percorso del protagonista: Venezia, Praga, Berlino e Londra) con quello delle prove da sostenere/avversari sempre più complicati da abbattere. In tal senso la vicenda amorosa tra Peter Parker e MJ – cui fanno da importante contraltare sia quella del flirt tra Ned e Betty Brant, sia quella semiclandestina tra Happy Hogan e la zia di Peter (Zia May) – svolge la triplice funzione di coinvolgere maggiormente l’attenzione del pubblico giovanile, di innervare nella narrazione una dimensione più umana e al tempo stesso portare il protagonista verso un dilemma identitario dal quale ripartire per lo sviluppo dei prossimi titoli.

Il secondo aspetto riguarda invece lo sviluppo del personaggio di Peter, in cui convivono e coincidono due diverse situazioni di crescita: quella da adolescente a uomo e quella da supereroe “di quartiere” a figura “universale”. Qui infatti per la prima volta Peter Parker/Spiderman si trova ad affrontare nemici e situazioni fuori dal proprio territorio (da sempre la città di New York e il quartiere del Queens in particolare), aspetto che lo porta necessariamente a operare una trasformazione del proprio status.

Tutti questi elementi trovano la giusta collocazione in un film per tutti i palati il cui nucleo discorsivo è organizzato sulla dicotomia realtà/illusione e dove l’aspetto metacinematografico (meglio ancora: metarappresentativo) è sempre più rilevante. Temi che trovano nella rutilante ma efficace sequenza del “disvelamento dei droni” uno dei momenti più emblematici.

Regia Jon Watts

Con Tom Holland (Peter Parker), Jake Gyllenhaal (Mysterio), Samuel L. Jackson (Nick Fury), Zendava (MJ)

USA 2019

Durata 129’

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Sull'autore

Francesco Crispino

Francesco Crispino è docente di cinema, film-maker e scrittore. Tra le sue opere i documentari Linee d'ombra (2007) e Quadri espansi (2013), il saggio Alle origini di Gomorra (2010) e il romanzo La peggio gioventù (2016).