Un montaggio senza soluzione di continuità che unisce strade balcaniche innevate a infiniti deserti magrebini, grigie stazioni austriache a policromatici mercati senegalesi, in un amalgama visivo ed emotivo perfetto nella sua capacità magnetica di portare lo spettatore in altre dimensioni spazio-temporali ma soprattutto umane. È un film di cui c’era bisogno, Untitled, del documentarista austriaco Michael Glawogger, noto per il suo sguardo antropologico attento a cogliere l’essenza dei fenomeni, che lo ha portato alla ribalta mondiale con le opere Megacities sulle metropoli del villaggio globale (1998), Workingman’s death sul lavoro manuale (2005), Whores‘ Glory sul mercato del sesso (Premio della Giuria Orizzonti alla Mostra di Venezia nel 2011), fino a Cattedrali della Cultura – episodio “La Biblioteca Nazionale Russa di Pietroburgo” (2014), documentario in 3D realizzato con Wim Wenders, Robert Redford, Michael Madsen, Margareth Olin e Karim Ainouz.
Untitled era concepito come un epico giro della Terra, un viaggio guidato, sia fisicamente, che a livello di ricerca visiva e di regia, dalla serendipità, quell’incontro casuale, inatteso, e al contempo foriero di grande ispirazione. Era partito dall’Austria nel dicembre 2013, attraversando i Balcani e il Marocco per arrivare in Sierra Leone, Guinea, Senegal e fermarsi in Liberia, dove, dopo 4 mesi e 19 giorni di riprese, Glawogger è morto di malaria.
La montatrice Monika Willi ha recuperato i filmati per farvi risorgere attimi eterni di quotidianità: chi si sfama nelle discariche, chi gioca a calcio in spiaggia anche con una gamba sola, chi prega davanti alle tombe dei defunti con magici rituali, chi canta con gli occhi chiusi, chi dorme con gli occhi aperti. Nella versione italiana, distribuita da Zalab, la voce fuori campo che legge i diari viaggio del regista (non concepiti per il film, ma recuperati per rendere omaggio al suo vissuto nell’ultima parte della vita) è affidata al timbro caldo di Nada, in dialogo con le musiche originali di Wolfgang Mitterer e il tappeto sonoro delle chiassose periferie urbane, dei silenzi montani e delle voci degli animali.
Il tema del viaggio si dipana davanti al nostro sguardo come un puzzle di elementi che si integrano nella loro prossimità visiva, anche se geograficamente distanti, perché il percorso non è quello del corpo, ma dell’anima. Untitled è un film necessario perché non solo ci porta a vedere mondi nuovi, ma ci insegna a vedere il nostro mondo con occhi nuovi.
UNTITLED – Viaggio senza fine
Film di Michael Glawogger, Monika Willi
Docu-fiction
Austria, Germania, 2017
Durata 105 min.