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A #Venezia73 l’architetto Boeri sostiene il recupero delle sale parrocchiali

Le chiavi per aprire la sala del futuro sono il cinema e l’immaginazione, ma anche la polivalenza, la tecnologia e il confronto con l’altro: questa la convinzione anche del prof. Stefano Boeri del Politecnico di Milano che è intervenuto al meeting di ACEC alla 73esima Mostra del Cinema con una video intervista esclusiva in collaborazione con Old Cinema.

«Io sono cresciuto allo “Gnomo”, un piccolo spazio della parrocchia di Sant’Ambrogio a Milano» ricorda Boeri. Che, oltre ogni nostalgia, rimanda al modello delle Sale della comunità per costruire un cinema possibile. «Si deve promuovere la presenza diffusa della sala e la varietà delle culture contro l’omogeneità» afferma l’ex assessore alla Cultura di Milano. «Bisogna poi costruire reti di cinema come poli di un sistema polivalente, con aperture a rotazione, programmazione condivisa e combinazione con altri tipi di fruizione».

A Milano, Boeri sogna che una di queste reti possa coinvolgere l’ “Orchidea”, storico cinema recuperato nel 2015, lo “Gnomo” e il “De Amicis”, che potrebbe riaprire. Da riformulare, per Boeri, anche il concetto di periferia: «Le nostre sono periferie-caleidoscopio, non “cinture” geometriche. A Milano, Roma, Torino o Genova, le zone di disagio sono spesso in centro».

È qui, secondo lo studioso, che il cinema può intervenire con la sua funzione di rito di confronto: collettivo, eppure individuale: «Il grande schermo permette una fruizione “stereometrica” dell’immagine. Lo sguardo di ogni spettatore si muove, scegliendo, focalizzando parti diverse. Si condivide tutti insieme un’esperienza che in realtà è individuale per ciascuno». E conclude Boeri: «Si deve investire davvero: recuperare le sale parrocchiali, ma anche creare sale nelle scuole, la nostra infrastruttura più diffusa».

Guarda l’intervista integrale:

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Sull'autore

Arianna Prevedello

Scrittrice e consulente, opera come animatore culturale per Sale della Comunità circoli e associazioni in ambito educativo e pastorale. Esperta di comunicazione e formazione, ha lavorato per molti anni ai progetti di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova e come programmista al Servizio Assistenza Sale. È stata vicepresidente Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di cui è attualmente responsabile per l’area pastorale.