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VIAGGIO NEL CREPUSCOLO (Augusto Contento)
Un’esperienza iniziatica?

Viaggio nel crepuscolo dovrebbe essere, a detta del regista, un’indagine sugli anni «Sessanta-Settanta a partire da quattro film di Marco Bellocchio». Ma questa indagine non è condotta con i mezzi tradizionali perché il regista è «persuaso che la nostra parte razionale sia quella meno autentica» e quindi vuole affondare nella «nostra dimensione onirica». Nella sinossi si legge che il film ci porterà «in luoghi fantasmatici, austeri e decadenti» utilizzando un «montaggio quantistico» nel quale «molteplici stilemi e generi cinematografici come fossero universi paralleli si riflettono l’uno nell’altro determinando forma, ritmo e contenuto spazio-tempo filmico».

È evidente che questo film ha ambizioni smisurate, vuole addirittura parlare attraverso l’inconscio e innovando – in modi a qualcuno incomprensibili – la stessa forma cinematografica. In sala ci troviamo di fronte a qualche disegno, accompagnato da una musica potente, e da parole di attori, registi e opinionisti che restano fuori campo perché, spiega il regista, «la ricerca della bellezza, della verità poetica e storica è un’impresa avventurosa, una missione adatta a esploratori che non si spaventano dell’ignoto», e così – poiché non dobbiamo spaventarci dell’ignoto – vediamo i volti di Gad Lerner o di Michele Serra anziché ripresi dalla telecamera, disegnati sullo schermo. È così, sembra dirci il regista, guardando il volto disegnato invece che quello vero, che superiamo i limiti della percezione come se andassimo oltre i bastioni di Orione e le porte di Tannhäuser per giungere a comprendere al di là della nostra dimensione razionale, la verità sulla storia d’Italia, e possiamo scoprire, per esempio, che il Sessantotto è stato un periodo di liberazione dei costumi e di cambiamenti sociali o altre verità tanto inattese.

Purtroppo pare che non tutti siano pronti per questa esperienza iniziatica: a qualcuno capita in sorte di non avere queste potenzialità misteriche e faticare molto a entrare in sintonia col film, e ritrovarsi così in sala durante la proiezione a pensare alla scena di Caro Diario in cui Nanni Moretti si reca di notte dal critico a chiedere conto delle sue parole, per farlo pentire di quello che ha fatto. Speriamo capiti a pochi.

 

VIAGGIO NEL CREPUSCOLO
Regia di Augusto Contento
Con Marco Bellocchio, Paola Pitagora, Roberto Herlitzka, Roberto Perpignani, Paolo Mereghetti, Emanuele Severino, Massimo Salvadori, Adriano Prosperi, Gad Lerner, Michele Serra, Gherardo Colombo, Guido Salvini, Giuliano Turone, Valentina Stoppani, Michela Lucenti, Maurizio Camilli, Gianni Schicchi, Silvia Costa, Alice Gera
Francia, Italia, 2021
Durata 142′

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Sull'autore

Alessandro Cinquegrani