Il cinema e il suo impatto sulla costruzione di un immaginario collettivo mondiale, sulla base di questo, in una sperduta regione del Kazakistan, il regista Adilkhan Yerzhanov ambienta il suo film trasognante Zheltaya Koshka (Yellow Cat).
L’ex detenuto Kermek è ossessionato dal potente immaginario di un film di cui ha sentito parlare in carcere Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï, 1967, Jean-Pierre Melville), imitando Alaine Delon, di cui porta il cappello da killer sopra un estivo abbigliamento hawaiano. Kermek aiuta la sua amata Eva a fuggire dal bordello dove lavora, i due vogliono lasciarsi alle spalle una vita contrassegnata dal crimine nella steppa kazaka. Lui ha un sogno assurdo: costruire un cinema sulle montagne. Kermek agisce nella vita come fosse ancora un bambino, in modo spontaneo e diretto. La sua visione del mondo è semplice e pura: il bene è bene, il male è male. Il contesto in cui i due protagonisti si muovono è quello di personaggi-macchietta, che incarnano figure da commedia con il carattere minimale e ripetitivo (l’uomo curvo e pelato che necessita di mingere spesso, il poliziotto corrotto, il boss cattivo, la vecchia padrona del brodello, etc…). Kemek fugge come fa il “gatto giallo”, un modo violento che hanno le guardie forestali corrotte della zona per incendiare la foresta e vendere la legna: danno fuoco ad un gatto che corre per il bosco bruciandolo, fino alla morte. Quello che all’inizio appare come un film brillante, innovativo, dalla comicità surreale e sopra le righe non trova, purtroppo, una forma adeguata nella prosecuzione. La storia è narrata per quadri, cadenzati da cartelli fatti a modo di disegni di bambino, senza offrirci uno slancio formale e narrativo adeguato alle potenzialità messe in campo. Un film potenzialmente molto buono che non ha trovato una adeguata realizzazione.
ZHELTAYA KOSHKA (GATTO GIALLO)
Regia: Adilkhan Yerzhanov
Durata: 90’
Paesi: Kazakistan, Francia
Interpreti: Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi, Yerzhan Zhamankulov, Yerken Gubashev, Nurbek Mukushev