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ADORABILE NEMICA (Mark Pellington)
Acidità e tenerezze al tramonto della vita

ADORABILE NEMICA

Milionaria dispotica e intransigente, abituata a controllare tutto ciò che la circonda, persone comprese, Harriet Lauler decide un giorno di voler controllare anche quello che si dirà di lei dopo la sua morte: perfino il suo elogio funebre dovrà essere di suo gradimento. Dunque, incarica Anne, una giovane giornalista con ambizioni letterarie, di scrivere la sua storia. Nascerà un’amicizia sincera, buffa e conflittuale tra due donne forti e libere…

 

Una parabola esistenziale ammirevole, quella dell’ultraottantenne, vulcanica signora interpretata con slancio da Shirley MacLaine, che trova nel “ripensamento” (genitoriale, relazionale, professionale) non solo il suo preciso binario narrativo, ma anche il suo robusto architrave etico. Commedia fresca, brillante e ben ritmata, sostenuta da un’incessante colonna sonora, Adorabile nemica è uno dei più riusciti film sulla vecchiaia tra i non pochi titoli approdati di recente sugli schermi. Senza ricorrere ad artificiali sovrastrutture psicologiche, né reclamando chissà quale patina autoriale, il film di Mark Pellington trova nella linearità dei temi e nella orizzontalità delle traiettorie dei personaggi quella “presa rapida” capace di far entrare in contatto lo spettatore con la storia narrata. Senza privarlo, per questo, del piacere di assistere alla maiuscola prova recitativa della protagonista di Irma la dolce e L’appartamento.

Spigolosa e accentratrice, ma anche, di fotogramma in fotogramma, sensibile e generosa, la Harriet di Shirley MacLaine catalizza emozioni non banali, mettendo le proprie rughe al servizio di una terza età in bilico tra pericolosa depressione (il tentativo iniziale di chiudere maldestramente la partita con la vita) e rinnovati impulsi (l’abbandono di una maniacalità esasperata). Contrappeso necessario alla sua indomita severità è la fragilità genuina della giovane giornalista interpretata da Amanda Seyfried, efficace grimaldello nella presa di coscienza dell’anziana imprenditrice. Adorabile nemica, così, scivola amabilmente dalle prepotenze beffarde alle mansuetudini complici, facendo rientrare specifiche, perfide acidità nel casellario più vasto (e perdonabile) delle marcate caratterialità. Facendo condividere, inoltre, al pubblico un ideale tragitto intergenerazionale, costituito dall’orgogliosa decana (la madre), dalla giovane redattrice (la figlia) e dalla bambina da rieducare (la nipote), presa in affido da Harriet in un impeto purificatore finalizzato a dare in vitam un’immagine migliore di sé.

Una triangolazione, tutta al femminile, che salda vicende e destini in una (prevedibile) svolta finale. Non prima, però, di aver lasciato sul tappeto una piccola ma salutare lezione sulle regole di stesura di un necrologio.

 

ADORABILE NEMICA
Regia: Mark Pellington
Nazionalità: Usa, 2017
Durata: 108′
Interpreti: Shirley MacLaine, Amanda Seyfried, AnnJewel Lee Dixon

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Sull'autore

Paolo Perrone

Giornalista professionista, critico cinematografico, curatore di rassegne e consulente alla programmazione, è direttore responsabile della rivista Filmcronache e autore di numerosi saggi sul cinema. Per Le Mani ha scritto Quando il cinema dà i numeri. Dal mathematics movie all'ossessione numerologica.