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ALICE NELLA CITTA’ 2018
Tra eventi speciali e attenzione ai più piccoli il concorso parallelo del #RomaFF

Dai giovani degli oratori lombardi agli attori teatrali con sindrome di Down, dalle fatiche della prima pugile olimpionica italiana ai centri di accoglienza per migranti. È un cinema del reale quello in apertura ad “Alice nella città”, rassegna di film per bambini e ragazzi, che, come ogni anno, porta alla Festa del Cinema di Roma una ventata di freschezza affrontando temi scomodi senza fare sconti. In questa edizione festivaliera, che si preannuncia particolarmente intensa, sia per aver già ospitato nei suoi primi tre giorni star come Cate Blanchett, Isabelle Huppert e Michael Moore, e aver dato lustro al miglior cinema italiano con Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis, autore di una “natività” post moderna negli inferi di una periferia meridionale, i film di “Alice” si fanno strada a colpi di verità, etica ed estetica.

Come eventi speciali sono stati presentati i docufilm Qui è ora di Giorgio Horn, che dipinge le stanze e i cortili degli oratori come microcosmi della società contemporanea, in cerca di luoghi dove potersi riconoscere fin dall’infanzia, e Up & Down di Paolo Ruffini, emozionatissimo in sala con il cast di attori diversamente abili, protagonisti sul grande schermo della loro stessa vita. Si tratta di due opere perfettamente calzanti con le attività educative delle Sale della Comunità, così come Butterfly, di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffmann, che “pedinano” come nel neorealismo, le esperienze sportive ed esistenziali della diciottenne Irma Testa, famosa pugile di Torre Annunziata. La regista Luna Gualano ha scelto invece la chiave fantasy per trattare il tema dell’immigrazione in Go home: a casa loro, facendo accerchiare un centro di accoglienza da famelici zombie.

Ma il cinema italiano quest’anno ha rivolto uno sguardo anche verso i suoi spettatori più piccoli, dai 3 ai 5 anni, con il cartoon Minicuccioli: le quattro stagioni, targato Gruppo Alcuni e Videa, che traducono sul grande schermo la celebre serie in onda su Rai Yoyo, offendo a bambini così piccoli la possibilità di seguire i loro beniamini, conoscendo valori come la solidarietà e il rispetto per l’ambiente, ma anche sperimentando l’ebrezza del “buio della sala”. Un tocco di glamour alla rassegna lo ha portato invece Guido Chiesa con Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti in Ti presento Sofia, commedia degli equivoci sulla nascita di una “famiglia allargata” vissuta da una bambina di dieci anni. Visioni sulla vita dei “piccoli” per far riflettere i “grandi”.

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Sull'autore

Elena Grassi

Laureata in Scienze delle comunicazione all’Università di Trieste, ha conseguito il master in Educazione audiovisiva e multimediale e il Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche all’Università di Padova. Giornalista e critico cinematografico, lavora da educatore audiovisivo per enti pubblici e privati ed è consulente per l’Acec del progetto Junior Cinema.

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