Una buona parte del cinema francese ha la forza di raccontare storie originali, figlie dello stile di vita di una nazione che ama approfondire le sfumature più intime degli individui e delle loro relazioni, rimarcando il contesto socio-culturale in cui i personaggi agiscono. L’attachement di Carine Tardieu, in concorso per Orizzonti a Venezia, indaga i modelli di famiglia nella Parigi multietnica e multiculturale di oggi, una città secolarizzata in cui le tradizioni non sono fondamentali per al vita delle persone, in cui non serve un centro di riferimento etico, se non quello della civiltà e della convivenza nella diversità. L’attachement rimarca questi confini e li esalta, per far vivere allo spettatore un percorso affettivo tra persone accomunate dal bisogno di non restare sole.
La trama di L’attachement
Un giovane vedovo (Pio Marmaï) affronta da solo il mondo complesso della genitorialità, cercando di crescere al meglio i due figli. Una bibliotecaria femminista (Valeria Bruni Tedeschi), single per scelta, ha deciso di non diventare madre. Le due famiglie sono dirimpettaie e si vogliono bene. Inoltre, entrano in gioco altri adulti legati ai due bambini. L’infanzia da far crescere e proteggere è il collante delle relazioni famigliari.
Carine Tardieu ritrae i diversi modi in cui le persone creano e definiscono la famiglia attraverso le loro aspirazioni, scelte e paure, allargando e stringendo i confini del cerchio magico a seconda delle situazioni, delle debolezze e delle certezze ritrovate. Solo la prossimità fisica e il tempo condiviso sembrano essere confini reali della famiglia. In questo contesto di rapporti multipli e frantumanti non è la parentela a organizzare e gestire la crescita dei figli, quanto l’affetto e l’attaccamento di persone amiche.
Dice la regista “Di fronte alle avversità, emerge un nuovo tipo di famiglia: un legame proteiforme formato dall’unione emotiva di quattro adulti che stanno scoprendo e imparando a gestire le loro relazioni, in delicato equilibrio su una fune tenuta tesa da due bambini.”
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