L’ Abbazia agostiniana di Novacella, vicino a Bressanone, ospita questa settimana un corso in bilico tra filosofia e cinema dal titolo “Il bene al tempo del male” promosso dall’associazione bolognese Nuova Accademia, famosa per i suoi appuntamenti di Filosofia nei luoghi del silenzio.
Viviamo in un tempo minaccioso, in cui è difficile riconoscere il profilo del bene. La violenza gratuita su vittime inermi occupa i giornali, le televisioni, i siti web di tutto il mondo.
Le manifestazioni del male appaiono ai nostri occhi come una marea montante che il bene non è in grado di arginare.
Il bene è silenzioso, nascosto. Ed è fragile. Ma tenace. Qua e là piccoli segni, gesti, parole ci ricordano che quello che chiamiamo “male” non è il solo attore della storia.
Un piccolo gesto di “bontà insensata”, come la chiama Vasilij Grossman, può contribuire a spezzare la compattezza del male, può smentire la sua presenza pervasiva, può contribuire a creare una rete di fraternità.
Così racconta il corso la docente Gabriella Caramore, scrittrice e conduttrice per tanti anni del programma “Uomini e profeti” di Radio 3, che guida le conferenze del mattino:
Il corso è articolato in una serie di giornate che prendono in rassegna le problematiche storiche, teologiche, filosofiche in relazione al conflitto tra bene e male. I pomeriggi e le serate sono dedicate a come il cinema rappresenta, nella sua ambiguità espressiva, il tema prescelto.
Il trattamento cinematografico è stato affidato ad Arianna Prevedello, responsabile della comunicazione di ACEC che qui racconta l’esperienza in corso a Novacella: