L’Avana, anni ’90. Candelaria e Victor Hugo, una coppia di anziani senza figli, appartengono alla classe sociale più umile, che soffre pesantemente per la crisi economico-sociale in cui versa il Paese. Per riuscire a sopravvivere, Victor Hugo commercia illegalmente sigari cubani; Candelaria invece è addetta alle pulizie in un hotel e la sera si esibisce come cantante in un locale.
Sono essenzialmente le privazioni derivanti dall’embargo contro Cuba a scandire le loro giornate: quando viene interrotta l’energia elettrica nelle case e si rimane al buio, alla coppia non resta che giocare a carte a lume di candela.
La loro abitudinarietà viene interrotta quando un giorno Candelaria ritrova in albergo la telecamera di un turista e, senza pensarci troppo, la porta a casa. Venderla al mercato nero potrebbe permettere un periodo di tranquillità economica, ma il marito inizia a giocarci e a girare alcune riprese tra le mura domestiche: registra la moglie in momenti di intimità (inizialmente di nascosto, poi con la complicità di lei) scoprendo – grazie a quest’oggetto – di poter guardare con occhi nuovi la compagna di una vita.
A poco a poco torna inspiegabilmente spontaneo il desiderio di scambiarsi un bacio in una panchina, aspettare la moglie fuori dal locale in cui lavora, o scegliere di vendere un orologio di valore per concedersi una cena speciale, dal momento che appare poco conveniente conservare le cose nel tramonto della vita.
Potendosi avvalere della complicità e dell’eccezionale interpretazione dei due protagonisti, la pellicola di Jhonny Hendrix Hinestroza racconta con grazia e realismo un amore adulto capace di vivere con gioia la precarietà dell’esistenza e di accettare con animo sereno persino il pensiero della morte.
Calore e passione percorrono l’intero film anche grazie alle colonna sonora, spesso coincidente con le canzoni cubane interpretate dalla stessa Candelaria (accompagnata dal marito in un momento di particolare intensità).
Con ironia e romanticismo, Candelaria commuove lo spettatore che sul finale rimane sorpreso e avvolto da una dimensione quasi poetica, che non dimentica la concretezza del quotidiano.
Un film riuscito, che ci auguriamo di poter gustare prossimamente anche nelle sale italiane.