Deslembro racconta un periodo della storia brasiliana che nell’immaginario europeo si confonde con i molti problemi politici del Sud America del Secondo Dopoguerra. La regista esordiente, Flavia Castro, racconta con nostalgia quel momento in cui la dittatura militare carioca iniziò a cedere e la federazione brasiliana si avviò al ritorno democratico, con alterne fortune per gli individui, per le loro famiglie e per la nazione.
L’adolescente Joana alimenta la sua anima con la letteratura e il rock degli anni Settanta, quando, sotto la pressione del movimento popolare, viene proclamata l’amnistia in Brasile. La ragazza vive con la famiglia a Parigi come rifugiata, contro la sua volontà si prepara il ritorno al paese d’origine.
A Rio de Janeiro, la città dove è nata e nella quale il padre è stato fatto sparire dal regime militare, la ragazza ricostruisce e immagina frammenti di un’infanzia dimenticata: non è tutto reale, non è tutto immaginario. La regista delinea Joana partendo da quei ricordi sfumati e da come questi influiscono sulla nuova vita che si sta costruendo, in una nuova casa, in una nuova terra.
Il lavoro autoriale resta in questi limiti di costruzione di un passato per vivere e dare senso al presente, senza elaborare un pensiero politico, storico o sociale, senza approfondire le vite dei personaggi oltre quel che serve per far combaciare i fatti ricordati da Joana con il presente narrato, senza osare, lasciando tutto in superficie. Questo appare quasi come una timorosa distanza tra fatti storici e narrazione che, a lungo andare, indebolisce il film. Lo stesso meccanismo poteva essere ambientato in qualsiasi momento storico senza che questo influisse sui personaggi, la semplice storia di una adolescente in cerca della sua identità e della storia della sua famiglia. La Francia, il Brasile, la politica diventano così pretestuosi, stereotipati ed esotici fondali su cui agiscono gli attori. Peccato, la mano registica è molto buona, l’uso delle musiche del tempo ben fatto, l’esito finale non si distingue da molto cinema in cui all’autorialità subentra la fiction con un risultato visivo né caldo né freddo.
DESLEMBRO
Regia: Flavia Castro
Interpreti: Jeanne Boudier, Hugo Abranches, Arthur Vieira Raynaud, Sara Antunes, Eliane Giardini
Brasile, Francia, Qatar
105’