Alice Isaaz è bravissima, intensa e profonda: la ventiseienne attrice francese è protagonista di una delle tre storie che s’intrecciano in quel mosaico di vite che è Espèces menacées diretto da Gilles Bourdos in concorso ad Orizzonti 2017. Interpreta, infatti, Josephine, sposa di Tomas (Vincent Rottiers), con cui sembra formare una coppia felice e un po’ pazza, ma i genitori di lei scoprono ben presto che dietro la felicità ribelle della figlia si cela la peggiore violenza domestica: il volto bello e imperfetto, il suo corpo grazioso, esprimono una gamma di sentimenti varia e articolata con punte drammatiche notevoli.
Melanie annuncia ai genitori di essere incinta ma il padre del bambino è ben lontano dall’essere il genero ideale: quell’uomo che avrebbe dovuto rivelarsi come colto e maturo, si scopre essere semplicemente un anziano.
Anthony, universitario stralunato, sfortunato in amore, si ritrova a doversi fare carico della madre che ha improvvisamente perso il controllo della sua vita.
I tre racconti familiari di cui si è appena riassunta la sinossi sono guidati da dinamiche diametralmente opposte che passano dalla follia dei momenti cupi alla noia del vivere, seppur in un luogo meraviglioso e ambito come la Costa Azzurra; in seno alla famiglia alcuni trovano rifugio, altri affondano e sprofondano. I personaggi vivono nella stessa città, si sfiorano, entrano in contatto, si scontrano e tornano cambiati alle loro vite.
Gilles Bourdos realizza un film che lascia aperte le situazioni individuali ad un futuro che non vedremo, ma che possiamo intuire, orientato dalla sensibilità positiva o negativa che ognuno di noi pone nella famiglia da cui proviene e in quella che ha costruito o che vorrebbe costruire.