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IL VIAGGIO DI YAO (Philippe Godeau)
Romanzo di (in)formazione africana per bianchi & neri

Seydou Tall, star del cinema francese, bello, adorato e ricchissimo, non è altrettanto adulato da un’ex moglie ostile che gli impedisce di vedere l’adorato figlio seienne Nathan. Quando la donna non autorizza il bambino ad accompagnare Seydou in un tour promozionale della sua autobiografia in Senegal, sua terra d’origine, l’uomo si ritrova da solo in un paese che conosce solo dalla geografia. Giunto a Dakar l’attore incontra Yao, un ragazzo di 13 anni che ha viaggiato 400 Km per un suo autografo: commosso dal gesto, Seydou decide di riaccompagnarlo al villaggio e così facendo sovverte ogni piano iniziale e – in un certo senso – il senso della sua vita.

Classico road movie alla scoperta delle proprie radici, Il viaggio di Yao è naturalmente il controcampo del ben più estremo e intimo percorso di Seydou, adulto “sradicato” in una “terra bianca” (la Francia) che ragiona da “bounty”, cioè da bianco di pelle nera. Il Romanzo di Formazione è dunque bilaterale: da una parte per Yao (Lionel Basse, magnifico), il ragazzo senegalese che fa il suo ingresso nel mondo dei grandi attraverso la “porta dei sogni”, dall’altra per l’adulto Seydou che retrocede alle sue origini e radici per scoprire un’identità confusa e rimossa, nonché il significato di essere padre. Se il viaggio iniziatico ha, fin qui, poco di originale, ben più interessante è l’aspetto ambientale, che vede un’Africa smart pur nella sua “semplicità” capace di sorprendere un parigino agiato e poco avvezzo all’arte di arrangiarsi. L’attore franco-senegalese divenuto popolare per Quasi amici si muove agilmente nei panni di un personaggio che gli è stato cucito addosso per un film che lo riguarda da vicino e che per questo ha deciso di co-produrre.

IL VIAGGIO DI YAO

Regia: Philippe Godeau
Con Omar Sy, Lionel Basse
Francia 2018
Durata: 104′

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.