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LA BEFANA VIEN DI NOTTE (Michele Soavi)
Fantasy, tradizione e commedia in un romanzo di formazione avvincente

E’ la notte dell’Epifania e la Befana vola di casa in casa portando doni (o carbone) nelle calze di tutti i bimbi. O quasi tutti. Dalla lista, infatti, dimentica il piccolo Giovanni, ragazzino grasso e complessato figlio unico di genitori litigiosi e poco attenti. 25 anni dopo, in una classe delle elementari, la maestra Paola impartisce le solite lezioni. Ed è lei stessa a confessare che di notte, ogni notte, si trasforma in Befana: una sorte che l’accompagna da secoli quando era destinata a bruciare sul rogo come strega. Ma nel suo peregrinare in doppia vita e identità, Paola non sa che qualcuno – anche oggi – trama alla sua vita. E certamente non sa che a salvarla dal pericolo imminente saranno i suoi giovani studenti.

Cinema di genere della più squisita tradizione fantasy unito alla commedia per famiglie. Ecco la ricetta del nuovo film di Michele Soavi, autore attratto dal genre, e certamente sedotto da questa nuova sceneggiatura di Nicola Guaglianone, scriptwriter fra i più richiesti nel cinema italiano dopo il suo exploit con Lo chiamavano Jeeg Robot. Il plot indubbiamente è originale e questo è il primo dato interessante di un’operazione ad alto rischio “scivolamento” per un soggetto tanto rielaborato. La vicenda di Paola, maestra di giorno e Befana di notte, è – contrariamente a quanto si possa pensare – laterale alla trama al cui centro, invece, sono le gesta dei suoi giovanissimi studenti. I bambini (piccoli attori ben scelti) sono infatti il vero motore “pensante” del film che è chiaramente anche un Romanzo di formazione orientato a condannare il bullismo ed esaltare le virtù del coraggio, dell’aggregazione, della valorizzazione di ogni diversità. Sono loro, dunque, i veri eroi del film, chiamati a un’impresa di cui non si sapevano capaci. In ballo c’è la vita dell’adorata maestra, incappata in un “problema” di non facile risoluzione. L’altro nucleo vitalissimo del testo è rappresentato dalla presenza di Stefano Fresi (meraviglioso come mai prima), alias Mr Johnny, il coloratissimo antagonista: attorno alla sua figura musicale e dai tratti circensi, l’apparato “creativo” del film ha trovato la sua massima espressione, mettendo in scena un personaggio raro nel cinema italiano e invece molto frequentato nel fantasy-horror di matrice anglosassone. Nel sottofondo di una commedia vivace e alla quale la sempre brava Cortellesi si offre con brillantezza, la sottotraccia di thriller di “detection à la Stephen King” (si pensi ai suoi romanzi sui teenager, fra IT e Stand by me) è forse l’elemento più intrigante e interessante dell’insieme. Nel complesso, La befana vien di notte può considerarsi un lavoro riuscito almeno nel soddisfacimento del pubblico per cui è stato pensato.

Regia: Michele Soavi

Cast: Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Giovanni Calcagno

Italia 2018

Durata: 98

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Sull'autore

Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti Milanese, saggista, film programmer e critica cinematografica, collabora con Il Fatto Quotidiano e altre testate. Laureata in lingue con tesi in Semiotica del cinema all’Università Cattolica ha conseguito un MA in Film Studies al Birkbeck College (University of London). Dal 2013 al 2015 ha selezionato per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Si occupa in particolare di “sguardi al femminile” e di cinema & cultura britannici per cui ha fondato l'associazione culturale Red Shoes. . Ha vinto il Premio Claudio G. Fava come Miglior Critico Cinematografico su quotidiani del 2020 nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica di Alessandria.

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