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LA NUIT DES ROIS (Philippe Lacôte )
Racconti intorno al fuoco nel carcere de La Maca

Nel mondo esistono carceri così grandi da imporre ai carcerieri di strutturare un sistema interno di ordine gestito dagli stessi prigionieri: è famoso per questo sistema di autogestione il carcere di Lima. Philippe Lacôte pone alla nostra attenzione il carcere della sua infanzia, quello in cui, per ragioni politiche, fu reclusa la madre. “La Maca” è una prigione nel cuore della foresta ivoriana. In La nuit des rois, in concorso per Orizzonti, un giovane viene mandato a “La Maca” perché facente parte di una gang di ragazzini, i “microbi”, che vive nella periferia senza legge della città, commettendo piccoli reati. Giunto nella temibile prigione il boss che si fa chiamare Barbanera lo vuole nel suo padiglione. I soldati e il direttore della prigione assistono impotenti a quello che accade tra le mura del penitenziario. Il boss lo designa come il nuovo “Roman” (romanzo), figura cui spetta il compito di raccontare una storia agli altri prigionieri durante la notte, allo spuntare della “luna rossa”. Nessuno usa il proprio vero nome, tutti hanno soprannomi che identificano il loro stato e il loro ruolo all’interno del carcere. Il ragazzo entra in un rito ancestrale in cui racconto e realtà si intrecciano nella lunga notte rossa in cui scorre il sangue del regolamento di conti tra carcerati. Grazie ad un vecchio prigioniero, durante una pausa, Roman scopre il destino che lo attende, così inizia a raccontare la vita del leggendario fuorilegge “Zama King” e non ha altra scelta se non protrarre il suo racconto fino all’alba per poter sopravvivere.

Il regista cuce un racconto intenso e nuovo, carico di tradizioni della Costa d’Avorio e colorato dal modo ancestrale di commentare ad alta voce e di teatralizzare quello che viene narrato dal “griot”, il narratore, come se dentro il carcere persistesse la trasmissione orale delle storie degli avi ripetute e cantate intorno ai fuochi dei villaggi. Stupisce la naturalezza con cui un racconto perlopiù improvvisato e farcito di incongruenze viene gestito dai carcerati come un rituale sacro, il regista stesso afferma che “l’Africa è forse l’ultimo teatro antico di oggi, dove la tragedia e gli interessi del potere si manifestano allo stato grezzo, frontalmente e con forte impatto visivo”. Lo sguardo del regista franco-ivoriano è forgiato da una matura conoscenza della materia di cui sono fatti i film, con la capacità di costruire tensione e attesa, e dalla perfetta padronanza della cultura della sua nazione d’origine. A questo si aggiunge il fatto che, dovendo ricostruire per intero gli interni del penitenziario (gli esterni sono quelli originali), questo ha permesso al suo staff un enorme lavoro di studio sulle decorazioni, fatte dagli stessi carcerati, presenti sulle pareti interne delle prigioni del Sud del mondo, dipinte con grandi murales e incise con graffiti, colorazioni povere che rendono quei muri vere e proprie opere d’arte.

LA NUIT DES ROIS
Regia: Philippe Lacôte
Durata: 92’
Paesi: Costa d’Avorio, Francia, Canada
Interpreti: Koné Bakary, Steve Tientcheu, Rasmané Ouédraogo, Issaka Sawadogo, Digbeu Jean Cyrille, Abdoul Karim Konaté, Anzian Marcel, Laetitia Ky, Denis Lavant
 

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Sull'autore

Simone Agnetti

Simone E. Agnetti, Brescia 1979, è Laureato con una tesi sul Cinema di Famiglia all’Università Cattolica di Brescia, è animatore culturale e organizzatore di eventi, collabora con ANCCI e ACEC, promuove iniziative artistiche, storiche, culturali e cinematografiche.